CORRELAZIONE TRA DEPRESSIONE E DEMENZA

Una ricerca condotta da un team internazionale di scienziati tra Regno Unito e Australia e pubblicata sulla rivista ” Clinical Medicine “, indica che chi soffre di depressione, anche prima della terza età, avrebbe una maggiore probabilità di andare incontro alla demenza nel corso della propria vita. Dunque già dalla mezza età la depressione sarebbe associata a un aumento del rischio di sviluppare una demenza. Per questo gli studiosi sottolineano l’importanza di riconoscere e trattare la depressione in ogni fase dell’esistenza sia per il benessere mentale sia come possibile forma di tutela della salute del cervello.

Inoltre viene ipotizzato che, nei soggetti più anziani, la depressione possa rappresentare non solo un fattore di rischio ma anche un segnale precoce di demenza.

In effetti entrambi i disturbi possono manifestarsi con sintomi simili, come perdita di interesse e problemi cognitivi, rendendo difficile la diagnosi differenziale.

Nelle persone anziane, un calo dell’umore può essere il primo segnale di una demenza in fase iniziale, causato dalla degenerazione cerebrale ancora latente.

Tuttavia, i pazienti depressi sono spesso più consapevoli dei loro deficit, mentre nella demenza la consapevolezza è ridotta.

Le caratteristiche sintomatologiche proprie della depressione delle persone più anziane sono: la tendenza dell’anziano a sminuire i sentimenti di tristezza provati, osservata dalla discrepanza tra il sentimento di tristezza riscontrato dalla valutazione oggettiva e quello verbalizzato dagli anziani stessi, e la tendenza a riflettere i propri contenuti depressivi sul corpo, manifestando ipocondria e preoccupazioni somatiche. Le caratteristiche principali sono un ritiro in sé stessi, apatia e mancanza di vigore e una prevalenza di sintomi somatici attraverso i quali l’anziano concentra le sue preoccupazioni sul proprio stato di salute e sul proprio corpo. In alcuni casi i sintomi ipocondriaci possono trasformarsi in veri e propri deliri, in cui l’anziano ha la credenza irragionevole di avere, per esempio, una malattia terminale e inguaribile, mostrandosi incapace di accogliere o di far proprie le rassicurazioni del medico che indicano il contrario. Un’altra peculiarità della depressione senile è la prevalenza di sintomi cognitivi rispetto a quelli affettivi: l’anziano depresso infatti presenta difficoltà attentive o di concentrazione e di memoria ed in generale una ridotta efficienza intellettiva. È noto che la depressione influisce sulle capacità cognitive, ad esempio sulla velocità di elaborazione delle informazioni. Nel caso del paziente anziano, in particolare quando l’esordio depressivo è tardivo, si può manifestare un impoverimento cognitivo caratterizzato da deficit di attenzione di memoria e rallentamento psicomotorio molto simile a quello osservato nella demenza (vedi pseudodemenza). La depressione può presentare anche sintomi psicotici come i deliri di colpa (si sente responsabile per qualcosa che non ha compiuto e si sente solo degno di morire, arrivando, in alcuni casi, anche al suicidio).

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