Botteghe, botteguzze, negozietti… di una volta – inserti web di Planet Cordola

Nelle botteghe alimentari i prodotti in vendita non erano confezionati bensì si vendevano sfusi.
Si poteva acquistare di tutto di tutto: un litro d’olio di semi (era contenuto in fusti e al momento
della vendita veniva versato nella bottiglia di vetro portata dal cliente) , quattro acciughe, un
cavolo, due etti di pastina per la minestra o un chilo di riso, una bottiglia di candeggina, un
sapone di Marsiglia, mezzo chilo di zucchero avvolto nella carta blu o prendere dal mastello le
mele ruggine o le mele in composta. La pasta era contenuta in cassetti e quando un cliente la
voleva comprare il bottegaio la pesava e la incartava in un foglio dal tipico colore giallo ocra. Il
droghiere invece era un po’ farmacista, per questo si potevano anche comprare dei fiori di tiglio,
malva, camomilla, chiodi di garofano, pepe, miele e altre erbe e spezie.
Le botteghe rappresentavano il momento di incontro quotidiano dove risuonava solo il dialetto,
due chiacchiere, uno scambio di informazione o, meglio, un aggiornamento su quanto era
accaduto nei dintorni, una o più tappe obbligate nel percorso della giornata.
Erano, inoltre, luoghi di confidenze, che andavano ben oltre il semplice pettegolezzo, che
spaziavano dai consigli su cosa cucinare a pranzo e cena fino a spingersi su terreni più ampi e
complessi come il suggerimento di ingredienti o modi con cui curare i malanni. Il bottegaio
diventava, così,un vero e proprio confidente da cui ci si attendeva molto più che la vendita di
prodotti. E chi entrava in bottega, lo faceva anche per scambiare “quattro chiacchiere” con un
amico oppure con un conoscente.

E poi altri piccoli esercizi commerciali come il calzolaio, il barbiere, la merceria, la farmacia e
tante osterie.

Una quotidianità più semplice e, senza dubbio, meno pretenziosa di quella attuale, in cui le
relazioni umane rivestivano ancora un ruolo importante, fondamentale. Perfino con i negozianti
si tendeva ad instaurare un rapporto sincero, di fiducia reciproca, che sottendeva la certezza di
un buon acquisto.

 

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