COLLEGA (insegna materie scientifiche) – Ho visto con chi ti sei fermato a parlare. Di che cosa discutevate così animatamente?
FILOSOFO (così detto perchè insegnava filosofia) – Di filosofia.
COLLEGA – Con quello? Tempo perso, non sa niente quello, figuriamoci di filosofia.
FILOSOFO – Non è grave. L’ignoranza non è grave. É grave ignorare di non sapere, credere di sapere tutto. Chi non sa può imparare, chi crede di sapere tutto non imparerà mai niente. Non è solo una mia convinzione, questa era la critica che Socrate rivolgeva ai Sofisti.
COLLEGA – Tu vivi troppo nel passato. Ma allora…vuoi forse dire che io sono uno che crede di sapere tutto?
FILOSOFO – No, dicevo così in generale. Tu sei ben lontano dal sapere tutto, quindi non corri il rischio di non imparare.
COLLEGA – Ti sei salvato in corner, lo stesso non mi convince. Ma lasciamo stare.
FILOSOFO – Sì, non credo che mi hai fermato per questo.
COLLEGA – No. Senti, ho saputo che, da quando sei in pensione, vai in giro a chiacchierare con chi ti capita, anche con le persone sbagliate secondo me. Ti manca la scuola? Io non vedo l’ora di andarmene.
FILOSOFO – Beh sì, non credevo, un po’ mi manca. Ma mi succedeva anche prima di fermarmi a discutere.
COLLEGA – E con quello su che cosa “discettavate”?
FILOSOFO – Diciamo sul senso della vita, su come essere felici. Eravamo partiti da Epicuro, che vedeva il male nel dolore e il bene nel piacere. Se vuoi, ti racconto.
COLLEGA – No, lascia stare. Ti posso dire io invece qualcosa di più attuale, al riguardo.
FILOSOFO – Ti ascolto.