FILOSOFO – No, non è questo. Poni comunque un serio problema. A prescindere dall’evoluzione, se crediamo alla quale l’essere umano non è rimasto lo stesso di migliaia di anni fa, io non credo che quello che ci caratterizza sia una cosiddetta “natura umana” prestabilita, uguale per tutti. Forse Sartre lo dice con parole di non immediata comprensione,“l’esistenza viene prima dell’essenza”, ma il senso è chiaro: noi non nasciamo, per così dire, preconfezionati, bensì diventiamo durante il nostro esistere quello che decidiamo, più o meno liberamente, di essere, su cui grava tutto ciò che siamo riusciti o non siamo riusciti ad essere nonostante i vari condizionamenti ed impedimenti.
COLLEGA – Spiegati meglio.
FILOSOFO – Voglio dire che non ci viene data in dono con la nascita la “natura umana”, piuttosto ogni uomo plasma e determina se stesso, scegliendo che uomo si prefigge di diventare e di essere. Se no, come si fa a parlare di responsabilità, di meriti e di colpe? Tuttavia, siccome non viviamo ognuno per conto suo ma in comunità organizzate, società e nazioni, ogni epoca storica ha elaborato e prodotto una certa visione o immagine di
umanità, nella quale aspiriamo, chi più chi meno, a riconoscersi.
COLLEGA – E quindi, cosa intendi dire?
FILOSOFO – Intendo dire che non è la fissità della natura umana la critica di fondo che si può muovere all’utopia edonistica che sostenevi. Già Nietzsche parlava di superamento dell’umano, ma si riferiva all’uomo conformista, apatico, privo di valori e di volontà di vivere, malato dentro dopo la morte di Dio e la crisi di tutti gli assoluti, cioè le persone che vedeva intorno a sé nel suo tempo; quindi superamento per un uomo nuovo e migliore, non certo per il superuomo, secondo la deformazione concettuale di cui sarebbe stato vittima di lì a poco. E per compiere il salto, in quella che rimane ancora, a mio avviso, una feconda utopia proprio perché tale, non sarebbero servite droghe o manipolazioni genetiche, bensì il potere della volontà.
COLLEGA – Dimmi allora dove sta il problema, cioè i motivi per i quali sembri guardare dall’alto del tuo scetticismo la prospettiva di un futuro piacevole e felice per tutti.
FILOSOFO – In sostanza che cosa promette questa specie di edonismo high tech?