…. É questo dunque il compito proprio della nostra natura e che può nobilitarla?
FILOSOFO – Sì, è questa la dignità dell’uomo,“De hominis dignitate”, così si intitola lo scritto di cui ti sto parlando: l’uomo sa che non potrà mai raggiungere la perfezione, ma ciò nonostante non deve cessare di perseguirla, pena abdicare al suo destino che è di rivolgere lo sguardo verso l’alto, verso il cielo, non verso la terra alla quale tuttavia il suo corpo lo lega. Ecco dunque che cosa conferisce valore, dignità e significato all’esistenza dell’uomo.
COLLEGA – Bello, fa pensare anche chi non ci aveva mai pensato prima, come me. Non mi sembra poi così lontano da noi neanche questo Pico. Sai che comincio a darti un po’ ragione: non dobbiamo guardare solo al nostro tempo, anche in uomini del passato possiamo trovare risposte che vanno bene per noi oggi.
FILOSOFO – Mi rallegro con te, che stai allargando lo sguardo. Ti dico ancora questo: secondo me la visione di Pico non è poi troppo lontana, come invece potrebbe sembrare, dalla parabola evangelica dei talenti: non importa che tu abbia tanto o poco; se non valorizzi quello che hai, vieni meno a te stesso come uomo. Ed Einstein, disperando che si potesse conoscere un giorno l’intima struttura della materia e le sue leggi, affermava tuttavia di trarre conforto dal sottile detto di Lessing, secondo cui la ricerca della verità è più preziosa del suo incerto possesso.
COLLEGA – Insomma, ho capito. La filosofia ci può aiutare, ma poi dobbiamo cavarcela da soli.
FILOSOFO – Temo sia così.
