…..Questo in breve è quanto dice di Dio
AMICO – Ma allora di Dio noi conosciamo molto poco, tutti gli altri infiniti aspetti, o attributi come li chiama lui, ci restano nascosti?
FILOSOFO – Proprio così. Spinoza recupera un po’ la cosiddetta teologia negativa, secondo la quale a noi umani non sarebbe possibile dire totalmente di Dio ciò che è.
AMICO – E come possiamo indicare la parte di questo Dio che siamo in grado di conoscere? Perché mi sembra coincidere, piuttosto genericamente, con tutto quello che esiste.
FILOSOFO – Più o meno. In maniera più appropriata, Spinoza dice che possiamo chiamarlo anche Natura, Deus sive Natura secondo la formula latina: Natura intesa realtà strutturata dell’essere, secondo leggi e ordine razionali.
AMICO – Ma che Dio è questo di Spinoza? E che rapporti possiamo mai avere noi con lui?
FILOSOFO – Qui sta il difficile. Te ne sei accorto, nel Dio di Spinoza non c’è niente di simile a noi, zero antropomorfismo: è un Dio che non premia e non castiga, non fa favori, non ha senso pregarlo, elevare templi in suo onore, tanto meno predicare in suo nome.
AMICO – Ma si può amare un simile Dio?
FILOSOFO – Dipende da che significato dai alla parola amore. Goethe, che si dice portasse sempre con sé l’Ethica di Spinoza, trovava questo di meraviglioso in lui: che ci avesse insegnato ad amare un Dio che, per sua natura, non può “amarci”. E concludeva: cosa c’è di più puro e disinteressato di un amore che non pretende di essere corrisposto?
AMICO – D’accordo, ma di che amore si tratta? Intendo l’amore che, comunque, l’uomo sente per questo Dio.
FILOSOFO – Spinoza lo dice chiaramente: amori Dei intellectualis. Cioè non può essere che un amore di tipo intellettuale, un “sentire spassionato” della mente, per così dire, non qualcosa che coinvolge l’emozione e il sentimento, e soprattutto non si manifesta in simboli, riti, preghiere.
AMICO – Sarà, ma mi disorienta. Perché mi domando allora: cosa cambia, per me, che questo Dio ci sia o non ci sia?
FILOSOFO – E perché mai Dio dovrebbe essere qualcosa “per te”, che so, un padre, un amico, un maestro che ti vuol bene, ti consiglia, ti guida, e non semplicemente “esserci”? Vedi com’è difficile per noi umani pensare a un Dio che non abbia niente di umano.
AMICO – Infatti a un Dio così finora non avevo mai pensato.