BRICIOLE DI FILOSOFIA, dialogo di Carlo Della Bella – L’incognita DIO Quinta puntata

…… che esista un dio, un essere supremo ?

FILOSOFO – Eh, Nietzsche se l’augurava, anzi credeva (o si illudeva) che stesse già avvenendo. Tuttavia metteva in guardia gli uomini del suo tempo sulla doppia valenza del grido lanciato dall’uomo folle (ne “La gaia scienza”) “Dio è morto”: da un lato il pericolo di una crisi epocale senza precedenti per la fine di tutti gli assoluti in Dio simboleggiati, cioè il nichilismo; dall’altro la possibilità per un uomo “nuovo” (non come si è malamente inteso un “superuomo”) che gli si aprisse davanti l’orizzonte finalmente libero e sgombro, se fosse stato capace di creare lui, autonomamente, nuovi valori, cioè dare “senso” alle cose e al mondo. Compito arduo, se non impossibile, perchè sarebbe stato necessario andare “oltre” l’uomo esistente, Übermensch appunto.

AMICO – Non mi sembra che le cose siano poi andate in questo modo: Dio non solo non è morto, ma non è neanche moribondo. Anzi gode ottima salute, nelle diverse forme in cui le religioni lo chiamano in causa, una contro l’altra armate.

FILOSOFO – Già. Ma a prescindere dalle guerre di religione, perchè non è dell’aspetto fideistico del problema “Dio” che volevamo parlare, resta un fatto: fare a meno, “liberarsi” di Dio non è facile, come forse può sembrare. Uno studioso delle religioni, Giovanni Filoramo, ha scritto un saggio “Ipotesi Dio” sul divino come idea necessaria nella storia dell’umanità. Inoltre comporta un rischio esistenziale che bisogna essere disposti a correre. Perché la scomparsa di Dio lascia l’uomo solo – senza il soccorso di un “padre” direbbe Freud – di fronte all’angoscia, al terrore del nulla incombente, l’inevitabilità della morte, continuamente e tenacemente rimossa nella nostra cultura con mille succedanei edonistici e consumistici.

AMICO – Poco rassicurante, anzi inquietante. Adesso che mi ci fai pensare, è forse per questo che mi tengo cara la mia debole, ma tranquilla fede familiare.

FILOSOFO – E fai bene, se questo ti consente una vita più serena. Attento però, che bazzicare troppo la filosofia può essere pericoloso.

AMICO – Correrò questo rischio, anche perché la filosofia io non la prendo sul serio, è come un gioco, qualche volta anche divertente. Ma dove eravamo rimasti?

FILOSOFO – Ci sono anche giochi pericolosi, ma lasciamo stare. Non so, potremmo cominciare col dire qualcosa su che tipo di divinità gli uomini si sono raffigurati nella storia, cioè quali caratteristiche hanno attribuito al loro dio o ai loro dei, limitandoci magari al nostro mondo occidentale.

AMICO – D’accordo, sentiamo.

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