BRICIOLE DI FILOSOFIA – L’incognita Dio, Terza puntata – dialogo di Carlo Della Bella

……figuriamoci se non c’era la premessa.

FILOSOFO – Volevo solo dire che ci sono anche coloro che si chiamano fuori, cioè sulla questione non sanno cosa dire, non si pronunciano perché va oltre le loro capacità. Con una parola difficile, sono chiamati agnostici. E non solo oggi, perché già nel V secolo a.C. il sofista Protagora diceva che degli dei non era in grado di sapere né se sono, né se non sono, né quali sono “per l’oscurità della cosa e la brevità della vita umana”.

AMICO – Non male, ci sono tanti altri problemi a cui pensare nella vita. In fondo non è che occorre sapere se Dio c’è o non c’è e come è fatto, per vivere bene. Adesso che me lo dici, mi accorgo di oscillare un po’ anch’io tra quelli che credono per tradizione e questi agnostici.

FILOSOFO – Ma allora, la domanda di prima?

AMICO – Curiosità intellettuale. Comincio a ragionare come un filosofo, mi hai un po’ contagiato.

FILOSOFO – Bene. Diciamo intanto, per cominciare, che abbiamo dato per scontato (condizionati dalle religioni oggi dominanti) che ci sia un unico Dio, il quale si occupa di tutto, e non parecchie divinità ciascuna con un compito specifico, come gli uomini hanno creduto per secoli, i Greci e i Romani, per esempio: Athena-Minerva per la sapienza, Afrodite-Venere per l’amore, Ares-Marte per la guerra, e così via, con Zeus-Giove a presiedere su tutti. Questa concezione della divinità è presente anche oggi in diverse popolazioni: si chiama politeismo.

AMICO – Pensandoci, sai che mi sembra più democratica, per così dire, questa attribuzione del divino a più soggetti: si può credere a questo e a quello contemporaneamente, senza sentirsi in colpa, non c’è un unico dio che monopolizza la fede e la pretende solo per sé.

FILOSOFO – Proprio così, è più difficile che ci siano fanatismi o addirittura guerre di religione. Uno studioso del mondo antico, Maurizio Bettini, in un suo libretto ha fatto l’“Elogio del politeismo”, dal quale i cosiddetti fondamentalismi hanno qualcosa da imparare: era possibile allora accogliere assieme nel proprio pantheon divinità straniere, come per esempio la dea egizia Isis accanto alla greca Athena, la greca Artemide con la romana Diana. Insomma il mondo antico politeista non ha conosciuto le violenze a carattere religioso che hanno insanguinato e spesso ancora insanguinano le culture monoteiste. Monoteismo si chiama la concezione secondo la quale esiste un unico dio.

AMICO – L’avevo capito. Ma forse ci stiamo un po’ allontanando da quello che volevo sapere e discutere con te, cioè cosa hanno detto i filosofi sul problema “dio”.

FILOSOFO – Hai ragione. Però prima c’è ancora una cosa da dire.

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