Prof (un po’ gasato, gli hanno detto che la sua nuova terza è una buona classe):
Buon giorno, ragazzi. Sono l’insegnante di filosofia, la nuova materia che dovrete studiare quest’anno.
L’annuncio non fa granché effetto. La classe aspetta.
Prof: Le altre materie le conoscete già, sapete già cosa sono, più o meno. La filosofia è una materia particolare, diversa dalle altre.
Alunno (spiritoso): È gay?
Prof: Spiritoso. Se anche fosse? Non pochi filosofi erano gay. Ma lasciamo stare. Volevo dire: voi studenti studiate tante materie…
Alunno: Anche troppe.
Prof: D’accordo, ma non è colpa mia. Ora, le materie che studiate non hanno tutte una precisa corrispondenza con aree del sapere umano.
(Tra sé: La sto facendo difficile.)
Continua: L’italiano, per esempio, non vuol dire niente…
Alunno: La nostra prof di italiano dice che è la materia più importante.
Altro alunno: Lo dice anche della matematica il prof di matematica.
Prof: E hanno ragione tutt’e due. Ma questo non c’entra. Volevo dire che l’italiano è letteratura, grammatica, saper scrivere. Invece la fisica è la fisica, c’è una scienza che si chiama fisica, la chimica è la chimica, e così via. L’inglese invece è come l’italiano…
Alunno: Ma sono due lingue diverse.
Prof: Non interrompere e cerca di capire quello che dico. Le scienze lasciamole stare, sono tante, non sono una sola materia.
Alunno: Però c’è il voto di scienze.
Prof (Pensa: Ha ragione. Che cavolo sto dicendo? Devo tornare in argomento.)
Riprende: La matematica è un caso particolare: pur essendo estremamente rigorosa, non è una scienza nel senso tradizionale, non appartiene alle scienze sperimentali. La storia non vi dico cos’è, ve lo dirò nell’ora di storia. Adesso c’è filosofia.
Allora: ci sono materie che sono materie e materie che sono solo materie scolastiche, aggregati, fuori della scuola non sono più materie. La filosofia è una materia, nel senso che c’è qualcosa che si chiama filosofia anche al di fuori della scuola. Ma lo stesso la filosofia non è come le altre vere materie.
Si ferma e guarda la classe. La classe lo guarda, disorientata. Se insegnare è comunicare, si accorge di non stare insegnando in quel momento.
Si fa forza e continua: La filosofia è diversa.
Alunno: L’ha già detto.
Prof: Va beh, meglio, lo ripeto. Repetita iuvant: fatevelo tradurre, se non capite. Insomma, dovrei spiegarvi oggi, prima ora di filosofia, che cos’è appunto la filosofia e perché è diversa, in certo modo, dalle altre materie.
Si accorge che anche questo l’ha già detto, ma per fortuna nessuno lo interrompe.
Continua: La filosofia è veramente una materia, nel senso che esiste un’area del sapere umano che si chiama così, ed esistono persone che la praticano e si chiamano filosofi. Tutto bene, sembrerebbe. No, perché se chiedete a costoro cosa sia quello che fanno, e magari vi hanno dedicato tutta la vita, vi rispondono che non lo sanno bene, oppure ognuno vi dà una risposta diversa. Non è chiaro a nessuno cosa sia la filosofia. Meno che mai oggi.
Alunno: Neanche a lei?
Prof: Neanche a me, ovvio. Perché dovrei sapere io quello che non sanno i filosofi, e nemmeno i grandi filosofi?
Alunno (lo stesso): Ma allora, scusi, lei ci dovrebbe insegnare una cosa che non sa neanche lei cosa sia? Gli altri prof sanno quello che ci insegnano.
Prof (Pensa: Dove mi sono cacciato? Devo uscirne, se no si fanno un’idea sbagliata. Non potevo aspettare a dirgli queste cose? No, volevo far colpo. Deficiente.)
Finalmente risponde: Le cose non sono così semplici. (Pensa: È una frase che va sempre bene in filosofia.) Non è che proprio non si possa dire cos’è la filosofia, solo si possono dire e sono state dette tante cose, anche contrarie tra di loro. Per cui, alla fine, o si sceglie una definizione, che può piacere più delle altre, e si dice la filosofia per me è questa, oppure ci si convince che esistono tante filosofie e che non è possibile definire la filosofia in modo univoco. Sapete cosa vuol dire “univoco”? Viene dal latino “una vox”. In questo caso vuol dire che non esiste una definizione onnicomprensiva. (Pensa: Ma non posso parlare più semplice?)
Conclude: Mi sono spiegato, avete capito?
Alunni: Insomma.
Alunna (intelligente): Lei ci ha detto che la filosofia è stata definita in tanti modi. Ma noi non ne sappiamo neanche uno.
Alunno (meno intelligente, di rincalzo): Sì, ci faccia qualche esempio concreto.
Prof: In filosofia, ve lo dico subito, ci sono parole pericolose, che è meglio non usare, se non si sa bene come e quando usarle. Una di queste è “concreto”. Un’altra, per esempio, è “realtà”. Ma ce ne sono tante altre. La ragazza invece ha ragione, per cui cercherò di rispondere. Faccio prima una premessa, per complicarvi un po’ le cose e la vita. Così imparate, se non lo sapete già, che la vita non è semplice. Anche questa è filosofia. Dunque. Non solo alla filosofia sono stati attribuiti parecchi significati, ma questi cambiano a seconda del momento storico. Sempre più difficile.
Alunno (mentre il prof pensa): Prof, ma arriveremo a dire qualcosa su che cosa sia questa filosofia prima che suoni?
Prof: Non è detto. Sto cercando di farlo. Credo che i tuoi compagni se ne siano accorti. (Pensa, mentre fa scorrere lo sguardo sulla classe: Qualcuno comincia a guardarmi in maniera strana, qualche dubbio serpeggia sulle mie capacità.)
Continua: Dicevo che filosofia non vuol dire la stessa cosa oggi o mille anni fa. Non per niente si parla di filosofia antica, medioevale, moderna, contemporanea. Ma non è solo questo. Una volta la filosofia comprendeva tante cose, praticamente tutto. Poi sono sorte e si sono affermate le scienze, che non sono filosofia. Oggi nessuno si sognerebbe di dire che la fisica fa parte della filosofia. Anche se, in qualche modo, ci sono ancora dei collegamenti, e c’è una nuova disciplina filosofica, che si chiama epistemologia, che studia la struttura e i fondamenti delle scienze. Ma lasciamo stare, ve lo spiegherò più avanti.
(Tra sé: La filosofia è complicata o sono io che complico?)
Continua: Volevo dire, insomma, che la filosofia ha perso pezzi per strada. Oggi si è molto ridotta, tanto che qualcuno dubita che ci sia ancora una filosofia-filosofia. Ci sarebbero solo ormai le “filosofie di”. Metteteci le varie scienze. Ma di questo parleremo. (Tra sé: Allora, occorreva proprio che lo dicessi adesso?)
Continua: Veniamo alla domanda della ragazza.
Alunno: Cosa aveva chiesto?
Prof: Ti sei già perso. Voleva sapere qualche definizione che è stata data di filosofia. Sentite, ve ne dirò qualcuna abbastanza seria e qualcuna più divertente. Che non vi facciate l’idea che la filosofia è un mattone.
Alunno: Quando, adesso? Sta per suonare.
Prof: Continueremo la prossima volta.
Alunno (indisponente): Ma quando cominciamo il programma, se ogni volta parliamo e basta?
Il Prof, sul momento, non sa cosa dire. Poi, cercando di essere gentile: Credevo che avessi capito che stiamo già svolgendo il programma della disciplina che si chiama filosofia.
Alunno: Io non l’avevo capito.
Suona.