Anche chi non legge abitualmente i fumetti conosce il personaggio più longevo dell’editoria italiana del fumetto: Tex Willer, nato dalla mente di Gianluigi Bonelli e dalla matita di Aurelio Galleppini.
Era il settembre del 1948 quando in edicola compare l’albo Il totem misterioso nel formato degli albi a striscia.
L’ albo a striscia, chiamato così perché a causa del suo formato poteva presentare solo due o tre vignette per pagina, era nato da pochi mesi con la serie Gli Albi Tascabili di Topolino seguito qualche mese dopo da Il Piccolo Sceriffo; a completare le uscite del 1948 in quel formato arriva La Collana del Tex. Titolo dimenticato subito dal pubblico dei ragazzini che lo abbreviano in Gli Albi di Tex.
Il formato è adottato immediatamente da buona parte degli editori di fumetti perché fa risparmiare la carta che è al tempo molto costosa, ma apprezzato ancora di più dai piccoli lettori che possono far sparire gli albetti fra le pagine dei libri di scuola senza che vengano intercettati dai genitori che in quegli anni erano nella grande maggioranza contrari ai fumetti, in questo affiancati dagli educatori.
Le avventure di Tex sono accolte un po’ tiepidamente dal pubblico dei lettori, che sono nella maggioranza dei ragazzini, perché le tematiche offrono una visione del west molto diversa da quella proposta dal cinema hollywoodiano dell’epoca dove i bianchi sono (quasi) sempre buoni mentre gli indiani sono sempre cattivi. È la prima proposta di un western adulto. Solo quando dal formato striscia le storie passeranno al formato attuale, cioè quando si rimontano tre strisce per pagina le avventure del nostro Ranger raggiungeranno il successo che tutti conosciamo.
Nella sua prima apparizione Tex viene presentato come un cow boy inseguito da un gruppo di cavalieri guidati dallo sceriffo di qualche cittadina dei dintorni, quindi il lettore lo individua come un fuorilegge, ma viene chiarito subito che è vittima di un’enorme ingiustizia, che è un uomo che sa distinguere il bene dal male e che sa schierarsi dalla parte giusta. Gianluigi Bonelli, il suo creatore, lo definisce così:
Per lui chi ha torto, ha torto, anche se è il burbanzoso colonello del Forte smanioso di coprirsi di gloria e far carriera… o il solito sporco politicante straccorrotto che, per riempire la cassaforte, vende terre non sue a speculatori dalla coscienza coperta da peli di mammut…
Tex usa abbastanza frequentemente le pistole per affermare il suo alto senso di giustizia trovandosi così spesso ai confini della legge che lo perseguirà. Troverà la copertura di questa entrando nel corpo dei Ranger del Texas. Verrà affiancato nelle sue imprese dall’amico Kit Carson, dal navajo Tiger Jack e dal figlio Kit, nato dal breve matrimonio con Lilith figlia del capo indiano Freccia Rossa scomparsa prematuramente nei primi albi.
All’inizio gli autori frequentemente faranno incrociare la sua strada con delle procaci donnine bianche o rosse che siano e qualche volta il nostro eroe cederà alle loro grazie. Come per gli uomini anche per le donne il nostro Ranger non fa distinzioni. Se uno è una canaglia che sia bianco o rosso va punito ugualmente. Se uno è una persona onesta e corretta e se è preso di mira da qualche malvivente deve essere difeso. Per questa sua visione della giustizia gli indiani Navajo lo hanno eletto loro capo e lo hanno chiamato “Aquila della notte”.
Oltre a schierarsi dalla parte degli indiani Tex si batte anche contro lo schiavismo e la guerra civile; nel tempo le sue avventure diventano sempre più coinvolgenti e ottengono maggior successo quando abbandonato il formato a striscia passando prima a quello “albo d’oro” e poi a quello attuale chiamato “formato Bonelli” che al posto delle 32 pagine del formato a striscia propone un volume di quasi 100 pagine di grande formato dove le storie diventano più complesse perché è possibile intrecciare varie situazioni che porteranno alla fine dell’avventura. È questo il motivo per cui le storie sono apprezzate più dagli adulti che dai ragazzi e sono lette praticamente da tutti a prescindere dalle fasce sociali alle quali appartengono i lettori.
Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini hanno creato un personaggio che con le sue avventure e i suoi comportamenti fa affiorare in ogni lettore quella fame di onestà, libertà e giustizia che alberga nell’animo di ogni persona vera.
Ancora oggi, dopo 75 anni, le avventure di “Aquila della notte” sono in edicola certificando così il successo di questo splendido personaggio difensore dai soprusi e portatore di valori come onestà e giustizia. Poiché questi sono molto difficili da trovare nella realtà la nostra fantasia elegge Tex a protettore nostro e di questi valori.