CHI RICORDA IL NOME DI QUESTO GIOCO?

E’ un gioco per bambini molto antico, diffuso in molti paesi e con molte varianti e, di conseguenza, con diverse denominazioni : campana, mondo, riga, settimana, campo, portone, scalone

Per terra si traccia un percorso composto da una decina di caselle rettangolari numerate progressivamente che si susseguono regolarmente in fila indiana salvo un paio di blocchi composti da due caselle affiancate.

L’ultima casella del tracciato è la base, anch’essa di forma rettangolare oppure a semicerchio, nella quale il giocatore deve girarsi per completare il percorso rifacendolo a ritroso.

Il giocatore che inizia lancia nella prima casella un sasso che deve atterrare all’interno della stessa senza toccare nessuna linea o uscirne fuori. Il giocatore quindi saltella su un solo piede di casella in casella lungo tutto il percorso, ma senza mai entrare nel riquadro in cui è presente il suo sassolino.

Le caselle possono essere toccate solo con un piede, ma i blocchi di due caselle affiancate consentono di appoggiare contemporaneamente entrambi i piedi (uno in ciascuna casella, sempre che una delle due non sia occupata dal contrassegno). Raggiunto la casella finale il giocatore può fermarsi per poi voltarsi, effettuando mezzo giro, e rifare il percorso a ritroso, sempre rispettando la regola del singolo appoggio o del doppio appoggio dei piedi a seconda che si tratti di una casella singola o di due caselle affiancate. Giunto in corrispondenza della casella che contiene il proprio sassolino, il giocatore lo deve raccogliere senza perdere l’equilibrio e completare il percorso tornando al punto di partenza.

Dopo aver completato con successo il percorso di andata e ritorno, il giocatore lancia la sua pietra nella casella numero due e così via. Nel caso di più partecipanti, vince chi per primo visita con il proprio contrassegno tutte le caselle, completando ogni volta il percorso.

Le regole di queso gioco e il disegno del percorso cambiano a seconda delle località o, nella stessa città, perfino da rione in rione.

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