Cohousing e Terza Età: Un’Alternativa che Promuove il Benessere e la Socializzazione – della dott. Annapaola Prestia, psicologa

Negli ultimi anni, il cohousing, soprattutto per chi ha superato i 60 anni, ha guadagnato sempre più popolarità come soluzione innovativa per affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione. Questo modello abitativo, nato in Nord Europa e ora diffusosi anche in Italia, offre un approccio unico per massimizzare la compagnia, ridurre le spese di assistenza e contrastare il deterioramento cognitivo e la solitudine.

Cohousing in Nord Europa e in Italia

Il concetto di cohousing per anziani è originario soprattutto dai paesi nordici come Danimarca e Svezia, dove il benessere sociale è un elemento fondamentale della cultura. Questi progetti si basano sulla creazione di comunità in cui gli anziani vivono in case indipendenti, ma condividono spazi comuni e servizi. Questo modello ha dimostrato di avere numerosi benefici, tra cui una maggiore qualità della vita, una minore dipendenza dai servizi di assistenza e una rete di supporto sociale robusta.

In Italia, il cohousing per anziani sta emergendo come una risposta alle sfide legate all’invecchiamento della popolazione. Le comunità di cohousing (come quella di Borgo Mazzini a Treviso) offrono agli anziani l’opportunità di vivere in modo indipendente, ma all’interno di un contesto comunitario che favorisce la socializzazione e la condivisione di risorse.

Benefici del Cohousing per Anziani

1. Riduzione delle Spese di Assistenza:

Una delle principali ragioni per cui il cohousing per anziani è diventato così attraente è la possibilità di condividere le spese di assistenza. In una comunità coesa, i costi possono essere distribuiti tra i residenti, riducendo il peso finanziario legato all’assistenza individuale.

2. Ricchezza delle Relazioni Sociali:

La socializzazione è fondamentale per il benessere mentale e emotivo degli anziani. Vivere in una comunità cohousing offre molteplici opportunità per interagire con gli altri residenti, creando legami significativi e contrastando la solitudine.

3. Prevenzione del Deterioramento Cognitivo:

La stimolazione mentale è cruciale per prevenire il deterioramento cognitivo. In un ambiente di cohousing, le attività di gruppo, gli eventi sociali e la condivisione di esperienze contribuiscono a mantenere attiva la mente degli anziani, promuovendo la salute cognitiva a lungo termine.

Conclusioni

Il cohousing per anziani si configura come una soluzione all’avanguardia per affrontare le sfide legate all’invecchiamento. Integrando l’indipendenza abitativa con la socializzazione e la condivisione di risorse, questo modello offre una prospettiva innovativa sulla cura degli anziani. L’Italia sta gradualmente adottando questo approccio, aprendo la strada a comunità più forti, più resilienti e, soprattutto, più felici. In un’epoca in cui la connettività sociale è essenziale per il benessere, il cohousing per anziani si presenta come una risposta concreta e positiva al crescente bisogno di supporto e compagnia nella terza età.

Dott.ssa Annapaola Prestia, psicologa, CEO e Fondatrice della Startup Innovativa a Vocazione Sociale S.O.F.I.A. – Sostenere Ogni Famiglia In Autonomia

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