Descrizione di un vecchio bar

Guidati da un cartellone pubblicitario del Caffè Hausbrandt, entriamo in un bar anni 50/60 e dietro il bancone c’è un vasto assortimento di bottiglie che si riflettono nella parete a specchio. Cinzano bianco e rosso, Martini, Vecchia Romagna Buton, Stock 84, Vov, JB whisky,Cynar hanno preso il posto dei vermouth, della China Martini, dei Fernet, dei rosoli. Più in là allineati fanno bella mostra di sé le bottigliette di Coca Cola e di succhi di frutta che hanno sostituito l’orzata, la menta e lo sciroppo di frambua. Troneggia una grossa macchina da caffè Faema che sfornerà decine di neri, di macchiati, di gocciati. Un signore ha ordinato uno spritz e il suo amico un Furlan.

All’improvviso il tintinnio dei cucchiaini girati nei bicchieri del “ capo in B “ viene sopraffatto da una musica che esce da un jukebox. Dietro la sagoma di due grandi sifoni in vetro del seltz, in fondo appoggiato alla parete si scorge un flipper.

Ma questo bar è grande e in saletta troviamo il calcio balilla e più distante un tavolo da biliardo. In alto un televisore aspetta di essere acceso il giovedì sera per una puntata di “ Lascia o Raddoppia “.

Non c’è traccia di videogiochi, di slot machine o di macchinette mangiasoldi.

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