Don Miguel Ruiz è nato in una famiglia umile con antiche tradizioni nel Messico rurale. Era il
più giovane di 13 figli e per diversi anni ha praticato la neurochirurgia e si è reso conto che ciò
che doveva essere curato non era solo il cervello fisico, ma anche la mente umana.
Un incidente stradale cambiò la direzione della sua vita così si rese conto che la saggezza tolteca
della sua famiglia conteneva tutti gli strumenti necessari per cambiare la mente umana e divenne
uno sciamano.
Don Miguel si trasferì negli Stati Uniti per condividere l’antica saggezza con le intuizioni
moderne e trascorse i successivi 15 anni ad esplorare modi per guarire e cambiare la mente
umana.
Purtroppo, nella nostra cultura è diffusa l’idea che “la vecchiaia sia un tempo inutile, che ha nella
morte il suo fine, in attesa della quale, grazie alla medicina e ai servizi sociali, sopravvivono
mummie animate, paradossi sospesi in una zona crepuscolare”.
Si diventa vecchi quando si perde l’essenza della vita, la capacità di essere flessibili e trasformare
se stessi. La più grande minaccia per la vita è non avere nulla per cui vivere.
La depressione spesso conduce all’invecchiamento prematuro. Le persone che invecchiano bene
seguono il loro istinto e trovano quello che fa per loro.
Don Miguel Ruiz nel suo libro “Mastery of love” scrive che le persone in genere rifiutano l’idea
dell’ invecchiamento, perché credono che i vecchi non possano essere belli. “Un bambino appena
nato è bello. Anche un vecchio lo è. Il problema è l’emozione che abbiamo negli occhi, che ci
porta a giudicare e stabilire che una cosa e bella e un’altra non lo è”. Siamo quello che crediamo
di essere. L’unica cosa che dobbiamo fare è essere quello che siamo. È nostro diritto.
Bisogna anzitutto imparare ad amare il nostro corpo e permettergli di essere libero di dare, di
ricevere, senza timidezza, perché essere timido significa avere paura. La bellezza è un concetto
che acquisiamo. L’opinione degli altri ci influenza e noi abbandoniamo il controllo della nostra
vita, quando dipendiamo dal giudizio degli altri. La bellezza non è altro che un concetto, niente di
più che una credenza. Se siete una donna e credete in questo concetto, afferma Don Ruiz, basate
tutto il vostro potere sulla bellezza. Ma il tempo passa, si invecchia. A questo punto iniziano le
chirurgie plastiche, come lotta per mantenere il potere, se la donna ritiene che il suo potere risieda
nella bellezza. Si domanderà se il suo uomo la ami ancora, adesso che non è più così attraente. La
pubblicità sfrutta il desiderio delle donne di sembrare attraenti. Fa leva sui desideri consci o
inconsci, che esistono negli esseri umani e si impegna al massimo per crearne dei nuovi.
Il prof. Galimberti, sulla moda crescente di ricorrere alla chirurgia plastica nel tentativo di
prolungare la giovinezza e scongiurare la vecchiaia, cita Hillman, secondo cui per il bene dell’
umanità, ” bisognerebbe proibire la chirurgia cosmetica, perché ciò finisce per dar corda al mito
della giovinezza, che vede la vecchiaia come un tempo inutile. “
La faccia del vecchio, scrive Galimberti, è un atto di verità, mentre la maschera dietro cui si
nasconde un volto trattato con la chirurgia, è una falsificazione, che lascia trasparire l’insicurezza
di chi non ha il coraggio di esporsi alla vista con la propria faccia. Chi non accetta la vecchiaia,
continua il Prof. Galimberti, “è costretto a stare continuamente all’ erta, per cogliere il minimo
segno di declino. Ipocondria, ossessività, ansia e depressione diventano le malefiche compagne di
viaggio dei suoi giorni”.
È da sfatare l’idea che troppo lavoro mentale faccia male al cervello. L’obiettivo più significativo
per cui vivere è raggiungere pienamente le proprie potenzialità. Gli ultimi anni della vita
dovrebbero essere il momento dell’interezza, il cerchio si chiude e lo scopo della vita è compiuto.