E le case di riposo… – di Milvia Minen

Giuseppe era un modesto contadino che si era sfiancato tutta la vita nei campi per far studiare il figlio. Una volta diventato medico, il figlio troppo impegnato e indaffarato per occuparsi del padre, pensò che la cosa migliore per l’anziano genitore fosse il ricovero in una casa di riposo. La casa era situata lontano dal paese ma certamente avrebbe goduto di tante comodità, di più assistenza, l’ambiente sarebbe stato confortevole.

E i legami affettivi con i nipoti che erano l’unica ragione di vita per Giuseppe?? Sentimentalismi di vecchio stampo ?

Viene alla mente la scena di un film con Alberto Sordi in cui un apparentemente premuroso figlio illustra alla mamma tutti i vantaggi della casa per anziani dove sarebbe stata ricoverata. La vecchietta con la valigia in mano, davanti a un anonimo edificio viene presa in consegna da un’estranea, mentre il figlio tutto incoraggiamenti e sorrisi, se ne scappa verso la sua automobile in sosta già pronta per le ferie. Che contrasto tra l’umile rassegnazione dell’anziana e la ridanciana superficialità del giovane !

Sui quotidiani appaiono piccoli avvisi pubblicitari che offrono in prova..per un paio di giorni..un letto in una casa di anziani. Razionalmente è giusto: si provano scarpe.. si provano gli abiti… perché non provare anche il letto dove forse si potrebbe passare il resto della propria vita?

Sulla stesa riga, d’estate compaiono avvisi di questo tipo “ per dare sollievo alle famiglie nel periodo estivo “…

E chi non ha bisogno di sollievo nel periodo estivo??? Magari anche gli anziani

Un grande filosofo diceva che il cuore e l’intelletto hanno ciascuno le proprie ragioni che di rado coincidono . O forse mai ???

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