E’ vero che con la menopausa le donne cominciano a invecchiare?

Se come dicono si invecchia nelle modalità in cui si è vissuto da adulti, allora bisognerebbe cercare di programmare per tempo la propria fase senile. La mezza età non si
situa cronologicamente intorno ai 50 anni ma è piuttosto legata a eventi che segnano il passaggio a una fase della vita che viene pensata come una strada in discesa e spesso vissuta come un tempo che rimane da vivere.

Questo periodo di passaggio e di cambiamento, per le donne, è sicuramente segnato dalla menopausa , passaggio carico di significati che non si possono banalizzare né minimizzare, ma a cui va attribuita una giusta dimensione all’interno del ciclo vitale femminile. Una donna vicina alla menopausa porta con sé moltissimi stereotipi culturali riguardanti questa fase della sua vita ma le paure e le ansie legate a questo periodo hanno
una dimensione collettiva quindi coinvolgono, seppure in misura diversa, tutte le donne ed è proprio attraverso la loro condivisione che esse possono essere af rontate e ridotte.

I sintomi più frequenti e più disturbanti lamentati dalla maggioranza delle donne come le vampate, l’aumento di peso, i disturbi del sonno, l’irritabilità, le variazioni della libido sono purtroppo associati alla depressione, alla tristezza, alla labilità dell’umore e al senso d’affaticamento Tra le donne stesse intorno alla menopausa vige ancora poca chiarezza- anche perché esiste la perimenopausa che si verifica in genere intorno ai 40 anni e può durare da quattro a dieci anni e sebbene vari da persona a persona, i sintomi possono includere sbalzi d’umore, nebbia cognitiva, dolori, palpitazioni, seno dolorante, aumento di peso, insonnia, vampate di calore, sudorazione notturna, secchezza generale e perdita della libido, oltre a un aumento dei livelli di ansia e di depressione.

Ma ci sono tante donne che non hanno accesso ad alcuna informazione e uno studio recente ha riportato che il 60% dei divorzi è iniziato da donne in età da menopausa, mentre un’ altra indagine ha rivelato che i tassi di suicidio tra le donne di età compresa tra i 45 e i 54 anni sono aumentati del 6% in 20 anni. Con il giusto supporto, forse, tutto questo potrebbe essere evitato.Infatti ci dovrebbe essere un approccio favorevole verso il tempo che passa , è arrivato il momento per le donne di fare pace con la menopausa e con tutto ciò che è fisiologico all’invecchiamento. Bisogna superare, o almeno rendere socialmente accettabile, la paura di invecchiare, e parlare apertamente dei disagi connessi a una condizione che riguarda il 100 per cento delle donne a un certo punto della loro vita.Un tabù che condiziona fortemente il modo di sentirsi nel proprio corpo, che crea vergogna nel parlare dei disagi connessi, che non permette di conoscere e di vivere in pace con il corpo che cambia e di ammettere che sì, la menopausa a un certo punto arriva.

L’attrice Naomi Watts infatti afferma:

“Affrontiamo la segretezza e la vergogna che abbiamo provato e aiutiamo a creare una base più sana per le generazioni future. Invecchiare è un privilegio e un momento per sentirci orgogliosi delle esperienze che abbiamo accumulato, per sentirci più forti senza rimorsi. Penso che far parte di una generazione che crea cambiamenti sia eccitante. Nessuna dovrà più affrontare tutto questo da sola”.

Questo messaggio di Naomi Watts non è soltanto una forma di sensibilizzazione ma è un invito a formare una community di donne. Perché parlare e condividere è già il primo passo per accettare. La vergogna e la mancanza di comunità fa sentire sole, confuse.

“La convinzione che la menopausa significhi che il tempo di una donna è scaduto è ridicola e non dovrebbe esistere”!

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