Negli anni 70 tutte le ragazze avevano nell’armadio almeno una gonna scozzese, che arrivava sotto il ginocchio con tanto di kilt-pin ( una spilla da balia che si infilava sullo spacco)
Le “ragazze di ieri “ copiavano lo stile dei college inglesi con gonne scozzesi, camicette, calzettoni o collant colorati e scarpe basse, un outfit da brava ragazza. L’elemento più ortodosso con la moda del tempo era proprio la gonna scozzese rigorosamente a pieghe oppure trattenuta da un grande spillone o per le più spigliate la minigonna.
Il tessuto era il tartan del kilt tradizionale scozzese che entra nel mondo della moda subito dopo la seconda guerra mondiale. A renderlo un caposaldo del guardaroba femminile non poco aveva contribuito Brigitte Bardot, modello delle ragazze di quel periodo, che nel 1964 indossa un kilt con un maglioncino rosso a mezza manica e fiocco abbinato sul capo.
Negli anni ’70 si passa ad una versione più moderna e rivisitata della gonna scozzese tanto da diventare il simbolo femminile e un tocco di bon ton delle ragazze Preppy e Ivy League
Il disegno sulla stoffa è ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, uguale sia nell’ordito sia nella trama. I blocchi di colore si ripetono verticalmente e orizzontalmente in un modello distintivo di quadrati e linee che, intrecciandosi, danno l’apparenza di nuovi colori miscelati da quelli originali.
