Fare volontariato

Sembra che in Italia negli ultimi anni il volontariato sia un fenomeno in aumento per cui molti studiosi hanno cercato di analizzare la figura del volontario per capire quali siano le motivazioni che spingono una persona a impegnarsi per il benessere agli altri, per realizzare i sogni e le aspettative di coloro che sono stati “più sfortunati”. Frequentemente l’immagine popolare del volontario è quella di un cavaliere senza macchia, una persona positiva e sorridente che mette a disposizione delle persone bisognose, in modo del tutto gratuito, il suo tempo, le sue risorse e le sue capacità. È colui che aiuta indistintamente senza pretendere niente in cambio, che sorride ed accoglie i problemi delle persone fragili.

Certamente la motivazione non è un fatto osservabile ma si esplicita nelle azioni, emerge nei comportamenti e nei risultati, oppure è leggibile dall’attività che il volontario offre.

Non è possibile stabilire precisamente cosa spinge una persona ad aiutare gratuitamente un’altra, poiché le motivazioni possono essere di varia natura e cambiano da soggetto a soggetto. Le motivazioni possono essere: consce e inconsce, semplici e complesse, transitorie e permanenti, di natura personale, culturale, religiosa e politica.

Comunque vediamo gli aspetti positivi del fare volontariato perché sviluppa nuove competenze cioè permette di mettere alla prova sul campo le proprie capacità e, lavorando insieme ad altri, come spesso capita, si possono mettere in comune le esperienze e imparare da chi già sa fare cose per voi nuove. Sicuramente questo impegno riempie la vita perchè si partecipa ad attività interessanti, si mettono in circolo le idee, si fanno nuove esperienze, e, non meno importante, si esce di casa invece di sprecare il tempo libero davanti alla tv o nei centri commerciali. Lavorando in gruppo e avendo traguardi in comune è molto facile fare nuove amicizie con persone generose e disinteressate
Il tempo passa in fretta e, se non siete più giovanissimi oppure in caso di qualche malattia o infermità anche provvisoria, potreste aver bisogno anche voi di una mano da parte dei “colleghi volontari”

Fare volontariato dà un esempio ai giovani perchè le nuove generazioni devono imparare il valore della gratuità e inoltre è vero che chi riceve un aiuto gratuito è poi molto più propenso a fare qualcosa per gli altri, una volta diventato adulto.
Ma uno dei regali migliori dell’attività di volontariato è che vi fa rendere conto di quanto siete fortunati rispetto ad altre persone. E per questo vi insegna a dire grazie e a smettere di volere cose materiali sempre di più, all’infinito. Vi cambia la prospettiva: capirete cosa conta davvero nella vita e vivrete in modo più semplice, autentico e rilassato.

Nell’ottica dell’invecchiamento attivo, il volontariato è una delle attività privilegiate dalle persone anziane. Con l’allungarsi della vita e del benessere molti anziani in pensione decidono di dedicare le loro risorse all’interno delle associazioni di volontariato. Questo accresce la loro autoefficacia, aiuta a sentirsi ancora attivi nel mondo, con uno scopo preciso in sostituzione del lavoro, inoltre favorisce la socializzazione alleviando il senso di solitudine e abbandono che spesso vivono queste persone. Dopo aver vissuto una vita attiva ci si ritrova a dover riorganizzare il tempo, scandito in precedenza dal lavoro e dai ritmi frenetici della vita quotidiana. Con la pensione i tempi si allungano, le ore in cui non si è impegnati in attività si dilatano ed è in queste ore che il volontariato si colloca per scandire con nuove attività e orari la quotidianità.

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