Giovanna ha imparato a giocare a carte all’età di 5 anni circa quando la nonna ha iniziato ad insegnarle a riconoscere i vari “ semi “ delle carte come cuori, quadri, picche e fiori o, con un altro tipo di carte, denari, bastoni, coppe e spade così nei lunghi pomeriggi nell’attesa che i genitori tornassero dal lavoro giocavano a Rubamazzetto. Poi diventata più grande sono iniziate le sfide con gli altri ragazzini specialmente sulla spiaggia durante le vacanze.
Prima d’ora aveva soltanto potuto osservare i grandi che giocavano a carte in particolare il nonno che invitava spesso i suoi amici a piccoli tornei di Scopone scientifico mentre le mogli portavano il caffè e il dolce fatto in casa e poi chiacchieravano tra loro.
Inoltre si poteva assistere da lontano gli anziani che si accalcavano intorno ai tavoli del Bar Sport del paese impegnati a Briscola o Tresette con discussioni a non finire sulla mossa sbagliata e contorniati da qualcuno che soltanto guardava per dare consigli o per criticare.
Crescendo, però, Giovanna ha capito che giocare a carte comporta molti vantaggi. Prima di iniziare è bene spiegare le regole di gioco sia perché c’è chi se le dimentica sia perché possono avere delle variazioni da regione a regione. Dal momento che si mescolano le carte, il mazzzo viene tagliato e vengono distribuite , i pensieri vanno via e liberano la testa per dar spazio alla concentrazione sul gioco. Almeno per una “mano” – non si pensa più al lavoro o alla famiglia, o ai problemi quotidiani eliminando così lo stress, l’ansia e la frenesia della vita quotidiana.
Anche le donne di casa, al mercoledì pomeriggio, si davano appuntamento con le amiche per giocare a Scala Quaranta o a Burraco, non tralasciando le chiacchiere e qualche pasticcino di troppo.
Ma cuori, quadri, fiori e picche non sono le uniche carte. Infatti Uno è un gioco fatto per coinvolgere tutta la famiglia anche i più piccoli, quelli che si approcciano per la prima volta e vogliono giocare con i “grandi”.
Dunque giocare a carte con gli amici o i parenti è un passatempo perfetto per tutti, dai 10 ai 90 anni. Nonostante tutta la tecnologia, i tradizionali giochi da tavolo ci fanno ancora divertire!
Inoltre anche per gli anziani uno dei principali benefici del gioco delle carte è la stimolazione cognitiva perché il bridge, il burraco, la scopa e il poker richiedono l’uso di diverse abilità mentali, tra cui la memoria, la concentrazione e il pensiero strategico. Persino con le persone affette da demenza si riscontrano un rinforzamento di memoria e di concentrazione, una maggior predisposizione a socializzare, un aumento dell’autostima, del rilassamento e, nell’insieme, un miglioramento dell’umore e del benessere e un rallentamento del decadimento cognitivo.