Cappelli, turbanti,berretti, cloche, calotte, headpieces, tese alte o incurvate verso il basso,velette, piume, nastri e fiori : siamo in una modisteria, un laboratorio artigianale dove si fabbricano cappelli fatti su misura pezzo per pezzo. Questo è il regno della modista, un’antica professione in cui si mescolano tecnica, arte e creatività.
Nel Settecento il termine modista, dal francese “modiste” che significa amante delle mode, era sinonimo di un’abile sarta ma verso la fine del secolo, con la sparizione delle parrucche, questo mestiere venne riconosciuto e organizzato in una corporazione. “Ma fu l’età vittoriana a riportare in auge il cappello nella moda per signora. Fiori di seta, piume esotiche, nastri e veli di ogni colore e misura tornavano a vivacizzare il copricapo femminile nel Regno Unito, dopo un calo di popolarità figlio del settecento francese e del suo astio per nobiltà e aristocrazia.
L’accessorio accompagnava, con modelli per ogni occasione, i diversi momenti della giornata. Le signore possedevano nel guardaroba cappelli di ogni tipo, che sceglievano in funzione delle circostanze: feste danzanti, tè del pomeriggio, giocate a carte, incontri galanti e domeniche in chiesa.” In Italia la modisteria vede il suo massimo splendore tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La clientela era costituita da regnanti e donne dell’aristocrazia. Esiste anche il termine cappellaio che si riferisce ai cappellani che creavano cappelli per uomo e quello di crestaia che era un’artigiana che faceva cappelli femminili, ma in generale il/la modista creava cappelli per sole donne.
Forse il mestiere della modista è un lavoro d’altri tempi perché anche il cappello si è adattato a un mondo che va in fretta, dimenticando lo stile a favore di una ‘moda non moda’. La modista realizza il cappello dall’inizio alla fine scegliendo il materiale più idoneo poi ci mette l’abilità manuale, quella imparata a bottega cercando di carpire i segreti della tecnica, infine l’ideazione e la realizzazione delle forme. Inoltre c’è il fondamentale contatto con la cliente e così la modista cerca di offrire la forma, la foggia, il colore, che più si adattano al volto della persona.
Per tutto questo c’è bisogno di tempo mentre per chi non ha tempo c’è il berretto mordi e fuggi, comprato in un qualsiasi grande magazzino, senza identità, senza anima, senza struttura, un copricapo per ripararsi dal freddo o dal sole. Ma esiste ancora una clientela esigente che ricerca un capo di prestigio fatto a mano per un occasione speciale o per seguire “ una moda di nicchia “ oppure esistono corsi per un fai-da -te di totale affidamento se effettuati da una modista esperta disponibile a svelare la propria arte e a farvi entrare nel magico mondo delle modiste.