Autoscontro, giostre, ruota panoramica, montagne russe, navette spaziali ondulanti, labirinti, casa degli specchi, tiro a segno, punching ball, vasi con i pesci rossi avvolti da un insieme di luci, colori e suoni che per un pugno di gettoni aspettano i visitatori : questo è il luna park.
In mezzo ai carrozzoni è difficile scegliere cosa fare e dove andare attratti principalmente dall’odore del zucchero filato.
Un’attrazione per grandi e piccini dove trovare divertimento ed emozioni.
In effetti i “ giochi “ mettono a dura prova le persone ma forniscono l’occasione di vincere le proprie paure o di mettere in mostra il proprio coraggio alzando il livello di adrenalina tra urla e risate.
Il viaggio a testa in giù o il volare nello spazio con le loro sollecitazioni fisiche offrono un intenso vissuto emotivo che chiamiamo vertigine. “ La vertigine nelle giostre è la perdita della percezione della stabilità. È un’esperienza di dolce smarrimento e di piacevole turbamento, che annulla l’ambiente circostante per vivere momenti di ebbrezza in una dimensione di voluttuoso panico. Sono momenti spontaneamente ricercati dai bambini in tanti giochi come il girotondo, dai giovani che amano il brivido e anche dagli adulti, fino ad una certa età, oltre la quale la vertigine non è desiderabile o diventa addirittura insopportabile“ ( dal Museo storico della Giostra )
Il luna park ha origini lontane nel tempo partendo dai giardini delle ville nobiliari del ‘700 ricchi di giochi per divertire gli ospiti e passando attraverso i tempi alle feste popolari di piazza. Tipico esempio è la giostra a cavalli che nasce dalla riesumazione delle sfide tra cavalieri nei tornei e nelle giostre medievali diventando un gioco circolare. Stessa origine per il labirinto, percorso dove è facile entrare ma di dif icile orientamento per uscire, rielaborazione popolare dei labirinti in cui dame e cavalieri si perdevano per la gioia di ritrovarsi.
Nel tempo con nuove fonti di energia e nuovi materiali il luna park si arricchisce di nuovi giochi come l’autoscontro.L’attrazione consiste in una pista su cui circolano, cercando di scontrarsi o di evitare gli scontri, intenzionali o involontarî degli altri, piccole automobili a due posti, azionate da motore elettrico e provviste alla base di respingenti di gomma per attutire gli urti. E’ alquanto dif icile schivare gli urti perchè nella pista piuttosto piccola corrono molte vetture costituite da una sorta di grande tazza con due posti a sedere, un volante e due pedali. Negli anni Cinquanta furono introdotte delle gettoniere che permettevano il passaggio dell’elettricità appena inserito il gettone. Questo gioco ebbbe un fortissimo successo tanto che le persone correvano sulla pista per prenderne possesso appena una vettura si liberava.
L’autoscontro tuttora riscuote molto successo specialmente tra i giovani che possono provare l’ebbrezza della guida anche prima dei fatidici 18 anni. Così il divertimento continua: «Altro giro, altra corsa!»