La Gentilezza, un viaggio che trasforma – di Rosalia Consoli

Chi non ha un viaggio a cui pensare, un viaggio da attraversare, un viaggio per crescere? La vita è un viaggio che ogni giorno compiamo dentro alle emozioni, alle fatiche e ai desideri, che ci permette di compiere il nostro disegno, il cerchio della nostra esistenza. In questo viaggio abbiamo bisogno di Consapevolezza, Intenzione e Gentilezza, per sapere dove siamo, cosa stiamo perseguendo e cosa agevola il nostro cammino. L’articolo “La Gentilezza è un viaggio che trasforma” vuole mettere l’attenzione sul viaggio trasformativo che la gentilezza compie dentro e fuori di noi. E su quanta ne serve per rendere il mondo migliore. E per completare il viaggio contiene anche due esperienze per allenare questa grande competenza in ogni persona.

La Gentilezza è un’arte

Gentilezza è una di quelle parole che bisogna scrivere con la “G” maiuscola, è un agire che si gioca tra parole, voce e linguaggio del corpo; essa permea il nostro essere fin nel profondo. E’ un viaggio nell’umanità e nella possibilità di rendere il tempo della vita (e quindi delle relazioni e della soddisfazione personale e collettiva) denso di senso e significato.

Una vita ricca in Gentilezza è un viaggio nelle emozioni più belle. Essa aggiunge dolcezza, tenerezza, gratitudine, ai nostri giorni; apre all’entusiasmo del vivere in armonia con le persone e con l’ambiente; è la strada per sollevare lo spirito e arricchirlo di nuove prospettive. E’ una delle spezie che conferisce un gusto ricco di sapore e di pienezza alla vita. Che rende il mondo più ricco e più pacifico.

E’ la scienza che lo afferma; la Gentilezza è un viaggio che trasforma noi stessi in primis, ma cascata, coinvolge e trasforma chi la riceve ed addirittura chi semplicemente ne è testimone.

Ne sono convinti i ricercatori che affermano che i pazienti che percepiscono il loro medico empatico, hanno risultati migliori. Assumono i loro farmaci più regolarmente, hanno maggiore autoefficacia e maggior controllo della malattie croniche. I dottori gentili generano pazienti più soddisfatti; e la loro gentilezza illumina i centri di ricompensa del cervello. I medici gentili sperimentano meno “burnout”.

scrivono Letizia Espanoli e Francesca Zedda sul loro libro “La Gentilezza nelle relazioni di cura”

Essa, agita in consapevolezza, determina un cambiamento positivo sul DNA (protegge i telomeri, molecole poste alla estremità dei cromosomi che hanno la funzione di mantenere integro il materiale genetico delle cellule) andando di fatto a interferire sulla longevità, sulla salute e sul benessere delle persone.

I superpoteri della Gentilezza

La Gentilezza illumina la vita perchè permette di scoprire i superpoteri che aiutano a cambiare il mondo. Quando viene agita in consapevolezza essa genera benessere immediato perchè attraverso lo sguardo che accende la relazione, il contatto eseguito con delicatezza e tatto, la voce che accompagna i gesti e la presenza nel momento che sta per compiersi. La Gentilezza permette di aumentare l’efficacia delle azioni che ogni giorno compiamo verso noi stessi e verso gli altri. Ma partiamo per una volta da noi, dalla relazione che ogni giorno instauriamo con il nostro mondo interiore, con il nostro sentire, con il senso del dovere che ci tiene incollati senza tregua a quel “non posso, ora, non è il momento”.

Gentilezza verso di me? Un atto doveroso.

Spesso riserviamo a noi stessi un trattamento duro e rigido che evidenzia mancanze e incapacità, debolezze e difetti. E quanto di positivo ed autentico ci contraddistingue è degno solo di essere rilevato come “normale”.

Eppure noi sappiamo di possedere tante caratteristiche che ci rendono unici, speciali ed irripetibili. E’ qui che la consapevolezza può aprire un varco nell’armatura che col tempo abbiamo rafforzato. L’esperienza di oggi vuole aiutarti a porre le domande giuste, quelle che ti permettono di aprirti al mare di possibilità che pullulano intorno a te.

Mettiti dunque nella condizione di rispondere serenamente ai quesiti sollevati per comprendere di cosa hai veramente bisogno, cosa desideri per te ora, in questo preciso istante. E quale tipo di gentilezza desideri.

  • Osservi spesso la qualità del tuo dialogo interiore?

  • Quali parole utilizzi quando parli a te stesso?

  • Sei soddisfatto dalle risposte che ti offri, del tempo e della attenzione che ti dedichi?

  • Ti osservi, ti ringrazi e ti sorridi riflesso nello specchio del bagno?

  • Che emozioni senti per te, come reputi ciò che hai seminato e che oggi sta crescendo? Le cose che hai fatto e fai accadere?

  • Ti soffermi a colpevolizzarti per i tuoi errori o scegli di utilizzarli per migliorare te stesso?

  • Festeggi i tuoi successi?

  • Quali parole vorresti cancellare dal tuo vocabolario? E quali gesti vorresti rinforzare verso te stesso?

Rivestiti di serenità e sarai pronto a spiccare il volo. Diventa il supereroe gentile in azione per te stesso.

Gentilezza come metodo per contrastare la lotta

E se diventassimo Ambasciatori di Gentilezza in un mondo che vede la lotta come l’unico mezzo di conquistare i nostri risultati? Il viaggio nella Gentilezza potrebbe davvero essere un baluardo che ci sostiene verso il bene comune?

Allora ti chiedo: immagina un giorno nel quale ogni persona lasci qualcosa di speciale ad un’altra, incontrata per caso, necessità o intenzionalità; un piccolo gesto di presenza, di vicinanza e di fiducia che innesca una reazione a catena e genera un’onda di gratitudine e bellezza tutto intorno. E se in questa settimana lo facessimo insieme?

Ambasciatori di Gentilezza

L’allenamento che ho pensato per onorarci di questo “titolo” è suddiviso in 3 fasi:

Inviti: domani chiedi a quante più persone puoi di cimentarsi in questa attività insieme a te; più siamo più l’onda della gratitudine ci avvolgerà.

Preparazione: sabato scegli piccoli doni, qualcosa fatto da te, come vuole la tua fantasia (potrebbe essere asd esempio un dolcetto, un sassolino dipinto o una decorazione); scegli una bella frase, che inviti alla gentilezza da allegare (ti allego un link da cui attingere ), scrivila al meglio su un cartoncino e uniscila all’oggetto che hai preparato; fanne 5,10,20 a tua scelta, da donare con gioia a chi incontri.

Distribuzione: domenica e tutta la prossima settimana, scegli le persone a cui vuoi far sentire il tuo essere accanto; mentre lo fai, lascia che il tuo sguardo sosti negli occhi dell’altro il tempo di un respiro e di un sorriso, mentre gli auguri tanta serenità.

La Gentilezza, un viaggio che trasforma

sarà il risultato di questo allenamento. Ti accorgerai che essere gentile con te stesso, evitando di criticarti troppo e ringraziandoti per l’impegno che metti nelle tue tante azioni quotidiane, ti renderà più in grado di superare gli errori, le incertezze e le difficoltà. E quando l’onda di Gentilezza verrà indirizzata verso le persone che ci stanno vicine, un magico effetto butterfly sarà pronto a partire e a raggiungere luoghi lontani.

Non ti resta che pensarci e decidere di correre il rischio di vivere da protagonista il viaggio trasformativo della Gentilezza. A te la scelta.

Grazie a Letizia Espanoli e Francesca Zedda per il meraviglioso libro che hanno scritto, da esso ho tolto alcuni spunti e suggestioni riportate nell’articolo. Imparare da voi è uno spettacolo!

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