L’ARTE DI VIVERE BENE IL PROPRIO TEMPO – di Giovanni Oliviero Panzetta, medico

La buona notizia è che vivremo cento anni, l’altra è che dobbiamo imparare a viverli bene.

Vivere bene il proprio tempo è un’arte non banale, ma che tutti possono apprendere ad ogni età. Condizione indispensabile per soddisfare questo desiderio è la volontà di assumere buone abitudini di vita prima possibile, perché senza alcuna disciplina del corpo e della mente è difficile raggiungere il risultato desiderato.
Valga, a questo proposito, qualche esempio: è appagante scegliere cibi gustosi, ma è saggio alzarsi da tavola ancora con un poco di appetito; è bene riposare, ma è opportuno non trascurare una camminata di buon passo alcune volte la settimana; è interessante vedere un bel film in televisione per nutrire lo spirito e la mente, ma non è il caso di indugiare troppe ore sul divano davanti al teleschermo.

L’invecchiamento è variabile

L’invecchiamento è un processo che può manifestarsi con modi e tempi molto diversi da persona a persona.
Alla visione di Terenzio, che considerava la vecchiaia come una malattia, si contrappone la visione di Cicerone che esaltava i pregi dell’età matura.

Mentre la scienza attende ancora di chiarire i meccanismi biologici che rendono cosi diverso l’invecchiamento tra una persona e l’altra, da molto tempo gli antichi avevano capito, solo con la loro saggezza, che le buone abitudini di vita sono alla base di una vita lunga e sana e avevano tradotto questo concetto nella sentenza latina “Mens sana in corpore sano” (Giovenale I° Sec d.C.). Gli antichi avevano compreso che esiste una “unità psicofisica” dell’uomo in virtù della quale una mente sana si trovi in un corpo sano e che un corpo, per essere sano, richieda una mente sana.

Oggi è dimostrato dagli studi che vive a lungo e in salute chi ha cura del proprio corpo, chi mantiene salda la mente e chi è capace di alleggerire lo spirito, ovvero chi conosce e pratica l’arte di vivere bene il proprio tempo.

Invecchiamento e salute del corpo

Sebbene in generale la longevità consenta di godere di un periodo più lungo di buona salute, non vi è dubbio che il continuo crescere della lunghezza della vita abbia finito per determinare anche un aumento delle malattie e della disabilità nelle persone.
Infatti, negli ultimi 50 anni, proprio mentre la vita ha continuato ad allungarsi, si è registrato un aumento di alcune condizioni morbose come l’obesità, il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi, alcune malattie neurodegenerative e alcune forme di tumore che, per la loro recente diffusione, sono state chiamate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) le “moderne malattie del benessere” (ahinoi!).

E’ ora chiaro che l’aumento di queste malattie dipenda dalle cattive abitudini di vita dell’uomo moderno e principalmente dall’alimentazione troppo abbondante o incongrua, dalla sedentarietà, dal sovrappeso e dall’obesità, dal fumo di sigaretta e dall’eccessivo consumo di alcol.
Gli studi mostrano, infatti, che l’alimentazione corretta, l’esercizio fisico regolare e la moderazione nelle abitudini voluttuarie sono in grado di prevenire queste patologie o almeno di attenuarne la severità.
La sfida cui siamo chiamati è di giungere più sani all’età avanzata assumendo stili di vita corretti prima possibile, ma avendo a mente che i buoni comportamenti giovano alla salute anche quando siano assunti in età matura.

Invecchiamento e salute della mente

Quando si discute degli anziani possono essere fatte due diverse letture. La prima punta sostanzialmente sulle difficoltà generate nella società dal continuo aumento del numero degli anziani in termini di assistenza sanitaria e di welfare, la seconda è capace di un’analisi più articolata della condizione dell’anziano che sta rapidamente mutando rispetto allo stereotipo classico.
Molti anziani hanno vissuto i grandi cambiamenti sociali degli ultimi anni con l’accesso alla scolarizzazione e ai nuovi mezzi di informazione e comunicazione, gran parte degli anziani sono in grado di svolgere una vita soddisfacente e coltivano nuovi interessi, molti si dedicano ancora ad attività produttive o si adoperano a favore di altre persone meno fortunate di loro.
L’era antica della passività degli anziani sta rapidamente tramontando.
Gli anziani non devono cercare solo di vivere in tranquillità o di realizzare qualche vecchio progetto trascurato in età giovanile, ma devono vivere a pieno la loro vita, tenendo sotto controllo non solo i fattori che minacciano la salute fisica, ma anche quelli che pregiudicano la salute mentale.
Infatti, come sopra ricordato, la capacità di vivere a lungo dipende anche dai buoni propositi della mente e questa deve essere sostentata da nutrimenti appropriati: curiosità, obiettivi, affetti, spiritualità, socialità, altruismo costituiscono i principali fattori che favoriscono la salute e la longevità.
Tutto ciò è ben dimostrato dagli studi recenti, anche se questi studi non hanno fatto altro che confermare quanto i nostri padri avevano già imparato da lungo tempo, solo con la loro saggezza.
I nostri padri sapevano anche che i “cattivi pensieri” fanno male alla salute. Dobbiamo sforzarci di evitare l’atteggiamento negativo, la depressione e l’isolamento sociale che costituiscono cattivo foraggio per la mente e recano pregiudizio alla salute.

Invecchiamento e arte di vivere bene il proprio tempo

A differenza di quanto si potrebbe credere, la vecchiaia non è una condizione statica, ma dinamica. Non si invecchia una volta per tutte e come si impara a crescere, così si deve imparare ad invecchiare.
La perdita del ruolo con l’uscita dal lavoro, la nuova identificazione di se, gli impegni diversi, la riduzione dell’efficienza fisica e mentale, la malattia e talora la dipendenza costituiscono tappe evolutive della vecchiaia difficili da affrontare, forse più di quelle giovanili.

Se l’arte di vivere bene il nostro tempo è utile in ogni momento della vita, il suo esercizio è fondamentale quando l’età avanza, e ciò consiglia di tornare all’insegnamento degli antichi di “non dar tempo al tempo” e di iniziare e praticare quest’arte prima possibile.

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