Leggevamo così: DIABOLIK – dal libro La Storia del Fumetto di Dario Fontana

Novembre 1962, scoppia nelle edicole una rivoluzione nel mondo delle nuvolette, ma nessuno se ne accorge anzi pochi, molto pochi sono quelli che se ne rendono conto. Esce il primo numero di Diabolik dal titolo Il re del terrore. Un fumetto che come tutti gli altri presenta un eroe, bello, atletico, intelligente, audace, furbo, amante del rischio e tanto altro ancora. C’e solo un piccolo particolare che lo distingue dalla marea degli altri eroi: non agisce dalla parte del bene, della legge, del progresso sociale, ma da quella del male; é un criminale. Una novità assoluta nel panorama del fumetto italiano. Non si era mai visto prima un “eroe” che sta dalla parte del male.

Ruba non per dare il maltolto ai poveri, ma per sé stesso. Però ruba solo ai ricchi anche perché ai poveri c’è poco da rubare.

Il personaggio é creato da Angela Giussani, una distinta signora della Milano bene. Sembra che l’idea del personaggio le sia venuta perché dalla finestra della sua abitazione vicina alla stazione ferroviaria vedeva passare trafelati centinaia di pendolari alcuni dei quali avevano in mano il Giallo Mondadori oppure la Settimana Enigmistica. Perché non fornire a queste persone qualcosa che si potesse leggere in poco tempo cioè quello del viaggio in treno.

Le avventure di Diabolik vengono mutuate dai romanzi d’appendice di Fantomas, Rocambole e di altri protagonisti dei romanzi popolari che all’epoca godevano ancora di grande popolarità.

Quasi subito le si affianca la sorella Luciana. Dopo il raggiungimento del successo verranno soprannominate nell’ambiente editoriale “le sorelle omicidi”o anche “le Giussanik”

Originale caratteristica editoriale è il formato così detto tascabile, perché si può mettere facilmente nella tasca del cappotto o del giubbotto, un po’ più piccolo del formato libretto come Topolino è derivato dal petit format francese che nel mondo anglosassone diventa pocket.

Dunque nel 1962 compaiono sul mercato dei fumetti delle novità assolute: un eroe negativo, un formato completamente nuovo e una gabbia di due vignette per pagina (raramente tre)

Il n°1 è disegnato non proprio benissimo da Angelo Zarcone.

Il n° 2 viene affidato da Angela ad un’amica, la sua modista Calissa Giacobini che si firma Kalissa.

Eva l’eterna fidanzata di Diabolik, una donna piena di fascino, piena di idee, di carattere e di volontà che rappresenta il simbolo dell’emancipazione femminile entra in scena con il n° 3.

Diabolik invece rappresenta un’epoca, quella dell’arrivismo sfrenato.

Il nemico giurato di Diabolik è l’ispettore Ginko (il nome del marito di Angela Giussani, Gino, al quale è stato inserita la K che per Angela diventa sinonimo di noir e mistero). La sua esistenza è dedicata alla caccia a Diabolik. Rappresenta nella storia il personaggio positivo però quasi sempre perdente

Le avventure si svolgono a Clerville una città che dal nome sembra francese, ma in realtà rassomiglia molto a Milano

La ristampa dei primi numeri, dovuta al successo di vendite, prevede anche che il primo e il secondo albo siano ridisegnati da Gino Marchesi, l’autore del n°3, perché i disegni degli originali numeri 1 e 2 erano poco attrattivi.

Diabolik è il primo albo a fumetti nel quale il male ha la meglio sul bene. Molti saranno gli imitatori finché il nuovo filone perderà, circa una ventina di anni dopo, il richiamo verso i lettori.

Del personaggio sono stati editati anche diversi romanzi e prodotto un film.

A testimoniare il successo è il fatto che Diabolik dopo 60 anni è ancora in edicola, unico sopravvissuto di quell’epoca.

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