Lezioni di Vita: Pepe Mujica

Pepe Mujica è nato nel 1935 da genitori contadini. Durante la dittatura militare dell’Uruguay , passò 12 anni in carcere,quasi tutti in totale isolamento ma questa esperienza terribile  gli diede tempo di riflettere su se stesso e sulle cose della vita. Con il ritorno della democrazia nel 1985, Mujica venne scarcerato, entrò in politica sino a venire eletto presidente della Repubblica dal 2010 al 2015. E’ stato definito il presidente più povero del mondo poiché tratteneva per sé solo una piccola parte dello stipendio e il resto lo dava alle persone bisognose. I suoi discorsi sulla felicità, l’ecologia, l’amore, l’umanità, i diritti civili, il futuro e lo stile di vita minimalista sono diventati celebri in tutto il mondo, perché contengono preziose lezioni di vita.

José “Pepe” Mujica sostiene che a guidare la vita di ciascuno debba essere il principio della sobrietà  :«…Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo per vivere… Lo spreco è invece funzionale all’accumulazione capitalista che implica che si compri di continuo, magari indebitandosi, sino alla morte.»

 “ E vedo che l’Umanità è impazzita perdendo tempo. Non ha tempo per i figli, non ha tempo… quando sei giovane non ha tempo per la fidanzata, poi non ha tempo per i figli, poi per un’altra cosa, quindi quando te ne rendi conto sei un vecchio reumatico ed hai passato il tempo pagando la carta di credito, e quant’altro. “

E ancora un altro concetto di Mujica  “Se avessi tante cose, dovrei occuparmene. La vera libertà è avere poche cose, il minimo. Vivere meglio non significa avere tanto, ma essere più felici. Siamo diventati gli uomini più poveri, perché la mia definizione di povertà è quella di Seneca: “Povero è colui che ha bisogno di tanto”. Coloro che hanno bisogno di tanto, cioè ormai quasi tutti al giorno d’oggi, sono i più poveri. Vivere meglio non significa avere tanto, ma essere più felici.

Cerchiamo di riassumere la filosofia di Pepe Mujica nei seguenti 35 pensieri

  1. Se avessi tante cose, dovrei occuparmene. La vera libertà è avere poche cose, il minimo.
  2. Sì, è possibile un mondo con un’umanità migliore. Tuttavia,forse il compito principale è quello di salvare vite.
  3. Per come siamo messi ora, non è possibile colmare il nostro senso di spreco.
  4. Il potere non cambia le persone, rivela solo chi sono veramente.
  5. Vivere meglio non significa avere tanto, ma essere più felici.
  6. Voglio conoscere la verità, ma non credo per niente nella giustizia.
  7. Mi arrabbio, mi scaldo, dico sciocchezze, ma non posso coltivare l’odio (…). Bisogna portare rispetto, soprattutto quando fa più male.
  8. Non ha senso frignare per le cose inevitabili. Le cose inevitabili vanno affrontate.
  9. Sì, sono stanco, ma questo non finirà fino a quando non mi chiuderanno in una cassa o sarò un vecchio rimbambito.
  10. Il nostro mondo ha bisogno di meno organizzazioni mondiali, che servono solo alle catene di alberghi, e più umanità e scienza.
  11. Siamo nati solo per consumare e quando non possiamo farlo, il mondo ci riempie di frustrazione, povertà, autolimitazione ed autoesclusione.
  12. Passiamo il tempo ad adorare il dio mercato che organizza la nostra economia, la politica, le abitudini, la vita e perfino finanzia con carte di credito un’apparenza di felicità.
  13. Per quanto cerchiamo di globalizzare l’economia, il nostro cuore, la nostra soggettività non possono essere globalizzate.
  14. Radiamo al suolo le foreste, le vere foreste, e costruiamo foreste anonime di cemento.
  15. Affrontiamo la vita sedentaria con il tapis roulant, l’insonnia con le pillole per dormire, la solitudine con le tecnologie e l’elettronica.
  16. La libertà serve a pensare diversamente, perché per essere d’accordo non è necessaria la libertà.
  17. L’uomo oggi non governa le forze che ha scatenato, ma sono le forze che ha scatenato a governarlo.
  18. Non lasciatevi rubare la giovinezza interiore. Quella esterna se la porta via il tempo, è inevitabile. Ma c’è una giovinezza per cui lottare, un territorio interiore, basta guardarsi dentro, e questa giovinezza si accompagna a una piccola parola molto semplice: solidarietà, solidarietà con la condizione umana.
  19. L’impossibile richiede un po’ più sforzo, ne esce sconfitto solo chi abbassa le braccia e si rassegna.
  20. Non mi guardo indietro perché il presente, che è reale, è nato dalle ceneri fertili di ieri.
  21. Essere liberi è passare la maggior parte del tempo della nostra vita a fare quello che ci piace.
  22. Continueranno le guerre fino a quando la natura ci chiamerà all’ordine e renderà inattuabile la nostra civiltà.
  23. Il viaggio più corto è per la via più lunga.
  24. Siamo nati per essere felici perché la nostra vita è breve e passa in fretta. E nessun bene vale come la vita, questo è elementare.
  25. La politica è la lotta per la felicità di tutti.
  26. Povero non è chi possiede poco, ma chi necessita infinitamente tanto e desidera sempre di più.
  27. Devo gestire il gigantesco debito sociale e la necessità di difendere l’Amazzonia, i mari, i grandi fiumi dell’America.
  28. L’uomo moderno va sempre di fretta, perché se l’economia non cresce, è una tragedia.
  29. Noi politici dobbiamo vivere come vive la maggioranza e non come la minoranza.
  30. Ci sono cose di cui si scopre il valore solo dopo averle perse.
  31. Quello che alcuni chiamano crisi ecologica del pianeta è una conseguenza dell’immenso trionfo dell’ambizione umana: è il nostro trionfo, ma anche la nostra sconfitta.
  32. Se questa umanità ambisce al consumo di un americano medio, allora servono tre pianeti per poter vivere.
  33. Promettiamo una vita di rifiuti e sprechi, che in fondo non è altro che un conto regressivo contro la natura e contro il futuro dell’umanità.
  34. Siamo i più poveri. La mia definizione di povertà è quella di Seneca “Povero è colui che ha bisogno di tanto” Perché chi ha bisogno di tanto, cioè tutti, sono i più poveri.

35. Vale la pena vivere con intensità, puoi cadere una, due, tre o venti volte, ma ricordati che puoi alzarti e cominciare da capo. Gli sconfitti sono quelli che smettono di combattere, i morti sono quelli che non combattono per vivere

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