Noi che a scuola ci andavamo da soli e da soli ci tornavamo. Con ogni tempo ( sole, pioggia, neve, vento ).La scuola durava fino alle 12.30 e poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia, compreso il papà che faceva la pausa dal lavoro.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario , a casa c’era il terrore e se la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava due.
Noi che facevamo le ricerche in biblioteca o sull’enciclopedia e certo non su internet.
Noi che la gita scolastica annuale era un evento speciale.
Noi che il venerdì all’uscita di scuola correvamo a casa per ascoltare la radio e la mitica frase “Lelio Luttazzi presenta la Hit Parade “. Le canzoni le scaricavamo sul registratore dalla televisione e sapevamo tutte le parole ritagliando i testi da “ Sorrisi e Canzoni “. Scrivevamo a Radio Capodistria al mitico Luciano le dediche per i nostri amici.
Noi che dopo la prima partita c’era la rivincita e poi la bella e poi la bella della bella finché non ci chiamavano a casa.
Noi che avevamo il “ nascondiglio segreto “ con il “ passaggio segreto “. Le nostre barzellette erano Pierino, il fantasma formaggino o un francese-un tedesco-un italiano.
Noi che siamo ancora qui e certe cose le abbiamo dimenticate e sorridiamo quando ce le ricordiamo !