Novembre sarà il mese dedicato alla gentilezza. Ma cos’è questa meravigliosa caratteristica umana? Come
possiamo arricchire la nostra vita e quella degli altri con momenti preziosi conditi di gentilezza? Esploriamo insieme le risposte a queste domande e alcuni suggerimenti.
Innanzitutto, scopriamo – grazie alle ricerche della dott.ssa Tara Cousineau – che la gentilezza fa parte del
nostro patrimonio biologico come esseri umani, in quanto favorisce le relazioni con gli altri e il vivere in
gruppo, caratteristiche imprescindibili per la nostra sopravvivenza: siamo quindi nati per essere
gentili. Praticare atti di gentilezza, infatti, aumenta la produzione di sostanze neurochimiche che
incrementano la fiducia e la sensazione di calore umano.
La gentilezza è molto più di una semplice necessità.
Essa non va confusa con l’usare una voce mielosa e delle parole carine, essere gentili significa avere un
pensiero intenzionale verso l’altro a creare azioni concrete che aumentino il benessere dell’altra persona o
che siano indirizzate ad un bene collettivo superiore. Essere gentili equivale a lasciare una luce accesa nel cuore dell’altro con un gesto pensato e indirizzato proprio a quella persona.
È fondamentale riconoscere che per offrire gentilezza all’altro e coltivare questa caratteristica, abbiamo
bisogno in primis di allenarci ad essere gentili con noi stessi.
Usare parole e pensieri gentili nel nostro dialogo interiore, aver cura dei nostri bisogni, riconoscere i
nostri momenti di fragilità sono solo piccoli esempi che possiamo mettere in atto fin da subito. Spesso
rivolgere la gentilezza verso noi stessi ci fa provare una sensazione di inadeguatezza o fa scaturire dei
sensi di colpa, ma solo coltivando questo sentimento interiore potremo poi aprirci agli altri.
Un atto di gentilezza genuino è come prendere fra le mani con tenerezza e delicatezza la relazione con noi
stessi, con l’altro e con le persone che ci circondano in ogni ruolo della nostra vita. É creare istanti di
gioia e stupore intrisi di amore e presenza che ci rendono unici.
Come persone siamo influenzati da chi ci circonda, dalle azioni degli altri e dall’ambiente in cui viviamo,
possiamo quindi, con i nostri atti di gentilezza, scegliere di lasciare un’orma positiva in chi ci circonda,
siano essi i nostri famigliari, i colleghi di lavoro o la nostra comunità.
In questa puntata dedicata al libro “La vita è ora” troverete un approfondimento di tutto questo:
https://open.spotify.com/episode/7J75q5OqjydEyr77BTffbt?
si=fWyX1GWkS52eiwDYLgxl4w&utm_source=copy-link
L’autore Shawn Achor, ricercatore che ha dedicato la maggior parte dei suoi studi alla Felicità, ci ricorda
che compiere atti gentili fa bene a tre persone: a chi lo compie, a chi lo riceve e anche a chi lo osserva. La
gentilezza, infatti, ha dei benefici risultati sulla nostra salute come l’aumento del sistema immunitario,
migliora le prestazioni cognitive, abbassa la frequenza cardiaca ed equilibra i livelli di cortisolo nel
sangue, ormone dello stress, abbassa la pressione sanguigna e diminuisce il dolore. L’essere gentili rende
più positiva la nostra vita e aumenta la soddisfazione, ci fa sentire bene e connessi con gli altri.
Ricevere un atto di gentilezza e ringraziare per esso fa crescere la sensazione di fiducia e gioia nell’altro e
lo ispira a compierne altri, in questo modo si crea una vera propria onda di contagio positivo e le persone
sono stimolate a replicare atti gentili intenzionali.
Che tipo di azioni possiamo compiere da subito per creare tutto questo benessere in noi e negli altri?
Possiamo sbizzarrirci ad inventare piccoli momenti di gentilezza:
– scrivere un biglietto carino e lasciarlo nel cestino del pranzo di nostro figlio o di un altro famigliare
– cedere il nostro posto al parcheggio ad un’altra auto
– lasciare passare qualcuno alla cassa del supermercato
– rivolgere un complimento ad un collega a cui non lo abbiamo mai fatto per un aspetto che apprezziamo
– parlare con qualcuno che vediamo solo o in disparte ad una festa o alla mensa aziendale
– lasciare biglietti di apprezzamento fra le pagine dei libri della biblioteca o sugli specchi dei bagni sul
nostro posto di lavoro
– scrivere un post-it sullo schermo del pc del nostro collega ricco di parole gentili e di ringraziamento
– salutare le persone che incontriamo in ascensore con un sorriso
– inviare dei fiori ad un amico
– scrivere un WhatsApp ad una persona cara per dirgli quanto è speciale per noi
Come potete vedere non è necessario compiere atti eclatanti per definirli gentili, ma è sufficiente lasciarsi
ispirare nella vita quotidiana per creare piccoli istanti di magia: essi ci faranno subito sentire meglio.
Provare una sensazione di benessere e gioia ci ispirerà nel continuare a coltivare la gentilezza e a diventare così artefici di una meravigliosa rivoluzione gentile.