Con il passare degli anni, possono presentarsi sfide e cambiamenti che richiedono attenzione e cura. Diventa quindi fondamentale essere consapevoli di questi effetti dell’invecchiamento e adottare misure preventive per vivere e invecchiare bene come, ad esempio, mantenere uno stile di vita salutare, praticare esercizio fisico e sottoporsi a check-up regolari (screening) per monitorare la salute fisica. È altrettanto importante riconoscere che l’avanzare dell’età comporta sfide e cambiamenti che coinvolgono anche le nostre abilità mentali, come la memoria e l’attenzione, di cui dobbiamo “pre-occuparci”.
Vediamo queste situazioni. Immaginate di essere in cucina, mentre state preparando la ricetta “toccasana” consigliata da un vostro amico. Vi avvicinate alla dispensa per prendere un ingrediente, ma improvvisamente vi sfugge dalla mente di cosa avevate bisogno. “Sto proprio perdendo colpi… sarà l’età che avanza!” vi direte.
Ora, immaginate di fare una passeggiata e incontrare un conoscente con cui intrattenete una piacevole conversazione riguardo alle vostre famiglie e ai progetti futuri dei vostri cari. Tornati a casa, quando cercate di condividere l’incontro con il vostro partner, vi accorgerete di non riuscire a riportare subito alla mente il nome della persona incontrata o cosa il nipote più piccolo andrà a studiare. “Mi sto forse rimbecillendo per l’età?”, vi chiederete.
Di fronte a queste e altre situazioni quotidiane in cui ci capita di “dimenticare”, invece di scoraggiarci o preoccuparci, la prima domanda che dovremmo porci è se queste dimenticanze, con l’avanzare dell’età, siano o meno parte del processo fisiologico dell’invecchiamento. Ma come possiamo fare per capirlo?
La risposta è tanto semplice quanto complessa: dobbiamo imparare a monitorare le nostre abilità mentali, tanto quanto monitoriamo le altre parti del nostro corpo. E ancora, dobbiamo sapere ed essere consapevoli che possiamo adottare buone prassi e strategie preventive per garantire un buon invecchiamento anche alle nostre abilità mentali, ad esempio mettendosi in gioco con attività nuove e non routinarie. Questo può fare la differenza!
Se tutto ciò vi sembra impossibile, è perché ancora oggi esiste una visione negativa di quello che comporta l’avanzare dell’età. Si pensa all’invecchiare come a una fase della vita associata alla “perdita” delle proprie capacità e/o all’“inefficienza” del proprio funzionamento mentale. Questa visione negativa porta gradualmente a ritirarsi e a smettere di investire su tutta una serie di attività che, invece, sono fondamentali per la salute della nostra mente. Tale visione è errata, e non rispecchia quelli che sono i cambiamenti reali legati all’avanzare dell’età. Numerose evidenze scientifiche hanno infatti confermato che il nostro cervello mantiene, ad ogni età, quella che viene chiamata “plasticità”, ovvero la capacità di modificarsi e di rispondere in modo efficace alle richieste che provengono dall’ambiente che ci circonda. Questa capacità permette di contrastare, o per lo meno rallentare, i cambiamenti che possono verificarsi nelle nostre abilità mentali (come la memoria e l’attenzione) con l’avanzare dell’età, permettendoci di mantenere la nostra autonomia e una buona qualità di vita.
Un primo passo per non “preoccuparsi” ma iniziare a “pre-occuparsi” del proprio benessere mentale e promuovere un invecchiamento in salute, consiste nell’evitare di convincersi che con l’avanzare dell’età tutto sia perduto e che non si possa fare nulla per contrastare i cambiamenti che possono manifestarsi. In altre parole, non bisogna pensare di essere “troppo vecchi per” o attribuire ogni difficoltà all’età ma adottare una visione funzionale, attiva e pro-positiva del proprio invecchiamento. Coltivare la prevenzione, “pre-occupandoci” del nostro benessere mentale, rappresenta la prima forma di cura verso noi stessi. In questa prospettiva, diventa importante effettuare check-up periodici delle proprie abilità mentali e del proprio ben-essere psicologico, esattamente come facciamo per la salute fisica. Questi controlli periodici ci permettono di monitorare il funzionamento delle diverse abilità mentali che utilizziamo quotidianamente e che giocano un ruolo fondamentale per la nostra autonomia e, qualora si riscontrassero dei cambiamenti, di intervenire tempestivamente.
Allo stesso tempo, per stimolare la “plasticità” del nostro cervello, è essenziale allenare costantemente la nostra mente, mantenendo attive la nostra memoria, la nostra attenzione e le altre abilità cognitive. Ciò può essere ottenuto attraverso attività sempre nuove, ma anche esercizi che ci mettono alla prova e che sono allo stesso tempo piacevoli e motivanti, anche se inizialmente non semplici. Come possiamo fare? Tra gli strumenti disponibili per mantenere attive queste abilità, e di chiara efficacia testata con evidenze scientifiche, vi sono anche i percorsi di potenziamento delle abilità mentali, che sono comunemente chiamati “brain training”. Questi percorsi propongono una serie di incontri, durante i quali vengono presentate attività ed esercizi appositamente progettati per potenziare e sostenere le proprie abilità mentali. Alcuni di questi programmi mirano, in primo luogo, a comprendere come funzionano le abilità mentali e quali cambiamenti possono realmente verificarsi con l’avanzare dell’età. Successivamente, vengono solitamente presentate e insegnate efficaci strategie per sfruttare al meglio le proprie risorse mentali nelle attività quotidiane che richiedono il loro utilizzo, come ad esempio ricordare informazioni o il nome di una persona. I percorsi di potenziamento sono una delle più promettenti soluzioni per sostenere e potenziare le nostre abilità mentali, ma devono essere proposti da Professionisti esperti.
In conclusione, con l’avanzare dell’età è possibile sperimentare/esperire cambiamenti che coinvolgono anche le nostre abilità mentali. Possiamo scegliere di rassegnarci, rischiando di precluderci la possibilità di coltivare le nostre passioni o scoprirne di nuove, oppure possiamo accettare la sfida e iniziare a “pre-occuparci” anche del benessere della nostra mente. Conoscere ed essere consapevoli del funzionamento delle proprie abilità mentali, monitorarle attraverso check-up regolari e mantenerle attive tramite attività stimolanti, sfidanti e gratificanti, così come con percorsi di potenziamento, rappresentano oggi strumenti validi per prendersi cura e assicurare un buon invecchiamento anche alla nostra mente.
Il Servizio di Psicologia dell’Invecchiamento e della Longevità, afferente al Centro di Ateneo dei Servizi Clinici Universitari Psicologici (SCUP) dell’Università degli Studi di Padova, opera da anni con l’obiettivo di promuovere un buon invecchiamento e, quindi, assicurare una buona qualità di vita. Il Servizio, costituito da Professionisti esperti in Psicologia dell’Invecchiamento, promuove attività rivolte a tutti coloro che – a partire dai 50 anni – desiderano scoprire come prendersi cura e mantenere attive le proprie abilità mentali per invecchiare bene. Nello specifico, il Servizio propone, anche da remoto, check-up delle abilità mentali e del ben-essere psicologico (per monitorare l’andamento di queste ultime nel tempo), che percorsi di potenziamento individuali e/o di gruppo (brain training) per potenziare queste capacità.
Per saperne di più:
sito: Servizio di Psicologia dell’Invecchiamento e della Longevità;
e-mail: servizioinvecchiamento.scup@unipd.it;
telefono: 335 174 4525.