Sapore di Mare… Anni fa…

Le vacanze degli anni passati erano molto diverse da quelle attuali e, inoltre, erano dominio soltanto di una certa classe sociale perché non tutti potevano permetterselo. Fino agli anni ‘50 le vacanze erano un vero e proprio lusso, un qualcosa che si potevano permettere solo le famiglie benestanti.

In un secondo momento in Italia arrivò il benessere economico con la diffusione delle automobili e della televisione. Chi aveva un’auto partiva con tutta la famiglia, ma poiché le auto erano in maggioranza delle utilitarie erano stracariche e con un numero di occupanti superiore a quanto era permesso tanto che i bambini venivano fatti sedere sulle gambe degli adulti. I tetti delle auto erano caricati con ombrelloni e valigie, e il tutto veniva legato con delle corde per assicurarsi di non perdere il carico durante il viaggio.

Nei mesi di luglio e agosto le autostrade, costruite da poco, erano intasate da una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz perché non c’era la partenza intelligente. . In spiaggia si posizionavano ombrelloni, si stendevano asciugamani e si iniziava a fare amicizia con i vicini, mentre i bambini giocavano sulla sabbia con paletta e secchiello, costruivano le piste per le biglie o per le palline di plastica e le immancabili palette e secchiello per costruire dei castelli più o meno grandi insieme ai genitori o ad altri bambini. Se si restava in spiaggia tutto il giorno, molti italiani con la borsa/frigo si portavano il pranzo da casa fatto di frittata, cotoletta, parmigiana ed ogni altro ben di Dio. Sui litorali le donne sfoggiavano con disinvoltura il costume a due pezzi, il famoso bikini.

Fu proprio in quel periodo che la riviera romagnola divenne il luogo di villeggiatura più apprezzato in cui tutti desideravano andare per divertirsi, ballare e conoscere nuove persone. Nel mare era tutto un susseguirsi di canotti e di materassini gonfiabili mentre sul bagnasciuga i giochi preferiti erano i racchettoni, il frisbee, il boomerang, gli aquiloni ma non mancavano le pistole ad acqua e i gavettoni

Gli anni 70 furono caratterizzati da una rapida ricostruzione e da un’enorme crescita del settore turistico. Rimini, Riccione, Cattolica, Cesenatico e Milano Marittima divennero tra le più importanti località turistiche d’Italia e d’Europa, meta di numerosi turisti stranieri.

In questo periodo in cui il nostro paese marciava a mille all’ora all’insegna della Dolce Vita come si potrebbe non parlare della mitica figura del bagnino /playboy con la sua canottiera rossa oppure a righe e il classico berretto da capitano della Marina. Il bagnino è un esperto che conosce le tecniche di salvataggio: deve essere in grado di rispondere immediatamente alle emergenze e di svolgere tutte le operazioni necessarie per garantire la sicurezza delle persone coinvolte. In caso di allerta, interviene prontamente per aiutare i nuotatori in difficoltà raggiungendoli con il suo pattino o moscone e li trasporta in una posizione sicura. Se la situazione è grave (ad esempio nel caso di rischio annegamento), interviene con le procedure di primo soccorso: massaggio cardiaco, rianimazione e respirazione artificiale, temi importanti che certo cinema ha invece trattato con ironia e ambiguità.

Il bagnino può svolgere anche altre mansioni: ad esempio aprire e chiudere ombrelloni e sdraio, impartire lezioni di nuoto, gestire giochi,
sport e attività ricreative acquatiche per bambini e adulti.

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