SCEGLIERE DI VIVERE A COLORI: LE “MOLECOLE DELLA FELICITÀ” – di Gabriella Vetrali

Benvenuta Primavera! Finalmente il sole inizia a scaldare e la nostra pelle si bea nel ricevere i suoi tiepidi raggi. Siamo più invogliati a passare del tempo all’aria aperta e la natura fiorisce in tutto il suo splendore, ispirandoci a vivere a colori, abbracciando la vita con un atteggiamento positivo e aperto per poter apprezzare le sfumature e le varietà del mondo intorno a noi. Quando vediamo la vita a colori, riusciamo a scorgere la bellezza in ogni cosa e a sentirci grati per tutto ciò che abbiamo. Vivere a colori allora è una scelta che possiamo abbracciare ogni giorno e che ha importanti effetti benefici: i nostri comportamenti,  abitudini ed emozioni influiscono sulla salute, su come stiamo e su come ci sentiamo.

Gli studi delle neuroscienze ci dicono che tutto questo avviene anche tramite l’auto- produzione di speciali molecole che viaggiano nel nostro corpo attraverso il circolo sanguigno e vanno a costituire la nostra biochimica,  stimolando malattia e malessere oppure salute e benessere.

Possiamo noi giocare al “piccolo chimico”, essere alchimisti della nostra qualità di vita? Possiamo aiutare il nostro corpo a produrre serotonina, dopamina, endorfine e ossitocina, quelle sostanze che vanno a costituire  una vera e propria biochimica del benessere? Gli studi scientifici ci dicono che è possibile.

 

Possiamo aumentare la produzione di endorfine, le molecole della felicità:

Nel cervello umano vengono secrete le endorfine, sostanze simili alla morfina che oltre a solleva l’umore, hanno anche effetti farmaceutici tra i quali rallentare l’invecchiamento e rafforzare le energie di auto-guarigione. Nel suo libro: “La rivoluzione del cervello” il dott. Shigeo Haruyama, medico giapponese, dice che se c’è un’ampia produzione di queste sostanze che chiama “ormoni della felicità”, i cui effetti si fanno sentire non solo sul cervello ma anche sull’intero organismo, tutto per noi si volge al meglio. Da tempo si conosceva l’effetto analgesico delle endorfine, tuttavia negli ultimi tempi la scienza ha scoperto che in queste sostanze c’è un enorme potenziale. Si calcola che produciamo una sessantina di tipi di endorfine, ma il più efficace ormone della felicità è la beta-endorfina. Secondo il dott. Haruyama possiamo fare molto per aiutare il nostro cervello a produrre “ormoni della felicità”, perché molto dipende dall’esercitare il nostro atteggiamento interiore con pazienza e tenacia.

Quando affrontiamo una situazione sfidante e per la quale ci sentiamo in difficoltà abbiamo due possibilità: avere una reazione di rifiuto e irrigidimento e in questo caso produciamo noradrenalina, l’ormone dello stress; oppure scegliere di affrontare comunque gli eventi con un atteggiamento positivo e in questo caso nel nostro cervello verranno rilasciate sostanze che fanno bene all’organismo, tra cui le endorfine.  Questa competenza si può allenare ad ogni età della vita, preparandoci ad attraversare gli eventi sfidanti con ottimismo. Accogliere le cose con gratitudine stimola il nostro organismo a produrre sostanze che ci mantengono giovani e sani.

 

Quale potere hanno le endorfine rispetto al nostro benessere? .

Le qualità e le proprietà che vengono riconosciute alle endorfine dagli studi scientifici sono davvero molteplici:

  • rafforzano le difese immunitarie;
  • aiutano a ristabilire e mantenere lo stato originario del sistema vaso-circolatorio;
  • combattono i radicali liberi (che sono la causa dell’invecchiamento cellulare);
  • mantengono le cellule più giovani;
  • incrementano la memoria;
  • riducono l’aggressività nelle relazioni interpersonali;
  • aumentano lo spirito di iniziativa;
  • aumentano la resistenza;
  • aumentano la creatività;
  • migliorano il tono dell’umore;
  • riducono la percezione del dolore.

 

Come possiamo stimolare e aumentare la produzione di endorfine?

Gli studi scientifici suggeriscono alcuni comportamenti ed esperienze che hanno il potere di stimolare il cervello nel produrre endorfine:

  • vivere esperienze piacevoli;
  • ridere;
  • guardare ed assaporare qualcosa di bello;
  • fare esercizio fisico (attiva le cellule cerebrali);
  • meditare;
  • visualizzare una esperienza bella prima di addormentarsi (aiuta un sonno di qualità);
  • ascoltare musica;
  • mangiare un quadretto di cioccolato fondente;
  • accarezzare un cane o un gatto.

 

Non c’è quindi che da sbizzarrirci a scegliere, creare, costruire nelle nostre giornate delle vere e proprie  “fabbriche di endorfine” nel nostro cervello: quali sono le esperienze più piacevoli per me? Come e quando farò in modo di concretizzarle nella mia vita?

Attenzione a non porci obiettivi e sogni troppo ambiziosi che sarà poi difficile realizzare: assaporiamo piccole esperienze piacevoli, scegliamole e troviamo il modo di farle accadere, costelliamo qua e là le nostre giornate di piccole esperienze gratificanti.

E sarà ancora più bello viverle con qualcuno per far entrare in campo l’altra meravigliosa molecola che colora le nostre percezioni di benessere e nutre il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda: l’ossitocina.

 

Quando rilasci ossitocina vivi una vita più felice.

Cosa hanno in comune abbracciare un amico, accarezzare un cane o un gatto, respirare profondamente, fare una passeggiata nei boschi? Questi sono solo alcuni modi per liberare l’ormone dell’amore e della connessione: l’ossitocina. Ci sono molti modi per invitare il cervello a rilasciare ossitocina e, facendo così, possiamo persino ispirare gli altri intorno a noi nel fare lo stesso; siamo esseri sociali e i nostri stati d’animo possono essere contagiosi e spesso li passiamo ad altri inconsciamente. L’Associazione di Psicologica Americana ha pubblicato i risultati di diversi studi di ricerca che sembrano indicare la connessione tra ossitocina, fiducia e generosità.  Per innescare la liberazione dell’ossitocina nel nostro cervello occorrono una decisione e uno sforzo consapevole per creare e mantenere un senso di connessione, mentre coltiviamo un senso di fiducia. Il nostro mondo spesso ci invia messaggi che stimolano paura e stress, è importante fare in modo che essi non prendano il sopravvento ed evitare che possano dominare i nostri pensieri: un individuo sano è quello che mantiene l’attenzione puntata verso l’amore e la connessione anziché verso la paura.

 

Come aiutare il nostro cervello a produrre più ossitocina?

Il nostro cervello è incredibile: oltre alle esperienze di incontro e connessione umana che ci fanno produrre ossitocina, iniziamo a rilasciare ossitocina anche chiudendo gli occhi e immaginando qualcuno che amiamo o ricordando una buona esperienza sociale.

Gli studi scientifici hanno provato che a produrre un aumento di ossitocina e a regalarci le sensazioni meravigliose che l’ossitocina produce sono:

  • gli abbracci: con i propri cari, con amici stretti, stimolano i nostri sistemi immunitari, mentre rilasciamo anche l’ormone magico dell’ossitocina;
  • la natura: una passeggiata nella natura, o un po’ di tempo in un luogo speciale come una cascata, o in silenzio a fissare un’alba o un tramonto. La sensazione di connessione non è limitata alla connessione con altri esseri umani, ma funziona anche quando ci colleghiamo alla natura, a qualcosa di più grande di noi;
  • il gioco: è stato dimostrato che la creazione di problemi creativi e la collaborazione che si verificano durante alcuni giochi e costruzioni artistiche, aumentino i livelli di ossitocina. La cooperazione in qualsiasi tipo di ambiente sociale ha un effetto simile;
  • la risata: l’umore rompe le barriere che ci separano e ci permettono di sentire un senso di connessione e di sicurezza;
  • la respirazione profonda: la meditazione e il rilassamento con particolare attenzione al respiro permettono ai neuroni di “legare insieme”. Ciò significa che possiamo in realtà formare noi stessi per stare in uno stato di connessione e di sicurezza;
  • la fiducia: anche la più piccola espressione della vulnerabilità che viene espressa da una persona amata approfondisce un senso di fiducia e di sicurezza;
  • la generosità: è molto gratificante essere generoso e ci si sente bene a farlo. Potresti offrire un caffè a qualcuno, o la cena ad un amico, dargli un po’ di sostegno e tempo quando è in difficoltà, ma allo stesso tempo ti darai un po’ di iniezione di ossitocina;
  • la musica rilassante: regalatevi un tempo per godere della vostra musica preferita, magari accompagnandola con gesti che vi fanno piacere come un bagno caldo o un bollitore di tè e create un’atmosfera che faccia rilassare il corpo che vi chiede attenzione;
  • un buon pasto: godere del cibo è più che mettere qualcosa in bocca. Raccogliere ingredienti sani, prendere del tempo per godersi la preparazione di un pasto – da solo o con gli amici – porta l’intenzione all’atto di mangiare e questo migliora lo stato d’animo. Le persone spesso mangiano velocemente e senza attenzione, e se lo fanno mentre mangiano alimenti che sono malsani, stressano il corpo.
  • accarezzare un cane: l’interazione cane-proprietario comporta un aumento dei livelli di ossitocina nei proprietari e nei cani e una diminuzione dei livelli di cortisolo nei proprietari.

 

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che anche l’interazione con i cani, non soltanto con gli esseri umani, aumenta i livelli di ossitocina: probabilmente non è un caso che i cani siano spesso chiamati “i migliori amici dell’uomo”. Ma la scoperta forse più straordinaria è che anche i cani producono ossitocina nell’interazione amorevole con l’uomo. Molte persone ritengono che i cani siano membri della famiglia fornendo amore incondizionato e una compagnia meno impegnativa e giudicante di quella che intercorre fra esseri umani. Inoltre, molti hanno la sensazione che il cane risuoni emotivamente con l’umano, un’idea supportata anche da alcune scienze. È stato dimostrato che i livelli di ossitocina dei proprietari e dei loro cani sono strettamente correlati (Handlin et al., 2012) e sono associati al modo in cui i proprietari interagiscono con i loro cani e ai comportamenti causati dall’interazione. Inoltre alti livelli di ossitocina, sia nei proprietari che nei cani, e bassi livelli di cortisolo (ormone dello stress) nei proprietari, sono associati alla descrizione da parte del proprietario della relazione proprietario-cane come piacevole, interattiva e associata a minori problemi (Handlin et al., 2012), mentre l’aumento del cortisolo nel cane non è correlato ad un aumento dello stress,  ma ad una attivazione legata all’aspettativa di gioco.

 

I risultati degli studi suggeriscono pertanto che l’attività e l’effetto dell’ossitocina sono probabilmente parte di un “patrimonio dei mammiferi” che può essere attivato da individui di specie diverse, come nella relazione interspecie osservata tra cani e loro proprietari e non solo da individui della stessa specie. A causa della loro storia evolutiva ( Miklósi, 2009 ), i cani e gli esseri umani si sono evoluti per essere particolarmente bravi nell’attivare i reciproci sistemi legati all’ossitocina e generare i relativi effetti (Beetz et al., 2012).

Che dire: siamo meravigliosamente e intimamente connessi gli uni agli altri e siamo intimamente connessi con la natura, nelle sue diverse manifestazioni.

Tutto questo ci fa pensare che lo sviluppo positivo o negativo di una vita umana dipenda anche dalla quantità di “molecole del benessere” prodotte: è come se attraverso queste piccole molecole, capaci di attivare in noi benessere e felicità, la natura ci esortasse a vivere felicemente.

 

Il nostro benessere è nelle nostre mani e nelle esperienze che scegliamo di vivere ogni giorno. E allora perché non iniziare a scegliere almeno una di queste proposte da sperimentare e programmare in questa primavera?

 

Se desideri una guida per essere condotto attraverso la scoperta di nuove competenze, ti suggerisco questa preziosa risorsa che potrai ascoltare: Ogni settimana Giorni Felici (https://sptfy.com/Giorni_Felici~s) ti prenderà per mano e ti condurrà di parola in parola a riempire di colori la tavolozza della tua vita.

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