I tempi sono cambiati e pure le modalità di comunicazione tra le persone. Le generazioni di oggi non sono come quelle di decenni fa per stile di vita, abitudini e valori.
Certamente anni fa c’era un maggior bisogno di aggregazione, il desiderio di fare gruppo e di appartenere. Senza whatsapp e senza cellulari per tenersi in contatto, i giovani si incontravano senza appuntamento soltanto uscendo di casa, per raggiungere il muretto di fronte al bar principale dove trovavano qualcuno del gruppo, formato da 15 o 20 persone. Quello era il luogo di ritrovo mentre l’interno del bar era frequentato dagli adulti che giocavano a carte oppure al biliardo.
Alla domenica si andava al cinema e alla sera in pizzeria e invece al sabato si andava nelle discoteche che aprivano già al pomeriggio mentre la sera chiudevano a mezzanotte.
In quegli anni per le ricerche si andava in biblioteca con la speranza di incontrare qualche ragazza che conoscevi, si ascoltava musica dal giradischi o si faceva sport.
Sono gli anni in cui sul mercato delle automobili compare la 128, ma le FIAT erano piene di difetti a causa dei continui scioperi e di sistemi di controllo non troppo efficienti e l’inflazione arrivava a toccare il 18%.
Tutte le amicizie, i contatti e le conoscenze non erano virtuali ma reali.
Non c’erano supermercati ma negozi specifici, si andava dal sarto, era il periodo del Loden ma i nonni usavano ancora il cappotto grosso, i jeans sono arrivati verso la fine degli anni ’70 e molti pantaloni erano a zampa d’elefante e comiciarono a diffondersi gli occhiali da sole Ray-ban.
Non ci si annoiava e si passava molto tempo fuori casa.
Non si facevano i selfie ma si usava la macchina fotografica e si doveva aspettare dei giorni per far stampare quel materiale su cartoncino e dietro si scriveva una data, un luogo o dei nomi.
Senza computer e cellulari c’era più tempo per guardarsi intorno, parlarsi, toccarsi, giocare, fare sport, passeggiare, andare in motorino, fare partite di calcetto, fantasticare, sentire gli odori del bosco o del mare, leggere saggi e romanzi, studiare,invece di incollarsi e appiattirsi su un minischermo riempito di emoticons più o meno demenziali, app più o meno futili.
Intanto l’IBM si affacciava sul mercato con il suo primo PC a linea di comando ma con dei programmi destinati alle attività degli uffici.