UNA MIGLIORE QUALITA’ DI VITA – di Valeria Fiumi, psicologa AIDEA Solidarietà, La Spezia

Aidea Solidarietà è un’associazione di La Spezia che dal 2019 opera prendendosi cura degli anziani affetti da demenza in forma non grave. Molte le attività svolte in questi anni aventi tutte l’obiettivo di contrastare il più possibile i danni che le demenze, ma soprattutto l’Alzheimer causano, come il decadimento cognitivo, la solitudine e l’isolamento, la perdita della capacità di stare con gli altri e quindi dare di conseguenza un aiuto ai famigliari con i quali è stato anche aperto in dialogo continuo per venire incontro ai loro bisogni nell’accudimento quotidiano dei loro cari. Nel 2019 con il primo progetto, l’Alzheimer Cafè, finanziato dalla Regione Liguria sono stati creati dei pomeriggi di incontro per gli anziani con musica, piccoli spettacoli, giochi cognitivi ai quali partecipavano anche i famigliari. Questi momenti di convivialità sono stati momenti liberatori e di allegria per tutti.

Dopo la pausa dovuta alla pandemia Aidea Solidarietà ha deciso di continuare la creazione di laboratori dedicati ai malati di Alzheimer cercando di conoscere meglio questa malattia ed i modi con cui effettuare attraverso il gioco, la musica, la danza, il disegno, ma soprattutto con lo stare insieme, una vera e propria forma di aiuto terapeutico di tipo non farmacologico.

Nel 2023 l’Associazione ha firmato una convenzione con la Coopselios di La Spezia che ha consentito di poter accedere all’interno di un Centro Diurno che ospita dal mattino alle quattro del pomeriggio persone affette da Alzheimer.

Dopo aver visitato il Centro per capire la tipologia delle persone presenti sono stati proposti due laboratori uno di musica ed uno di danza condotti da una psicologa che opera in modo terapeutico occupandosi di varie disabilità sia negli anziani che nei bambini. L’obiettivo è stato quello di stimolare il ricordo attraverso la musica e le canzoni ma anche di far ritrovare una certa mobilità con la danza ed il movimento. Muoversi nello spazio, rispettare il movimento degli altri per non scontrarsi è una operazione non semplice per chi comincia ad avere problemi con l’Alzheimer: non si riesce più a considerare una stanza con i propri spazi dentro cui muoversi, il coordinamento dei movimenti si perde come anche il senso del ritmo e quello di condivisione con l’altro.

Ci sono stati momenti di difficoltà in quanto il livello della malattia non era lo stesso per tutti i presenti : alcuni essendo in uno stadio più avanzato non partecipavano ed era difficile coinvolgerli vuoi per il non riuscire a muoversi agevolmente, vuoi per il rimanere chiusi nel loro mondo. Alcune persone rimanevano sedute, con lo sguardo assente e lontano per cui la loro partecipazione era praticamente nulla. Mentre le persone che stavano meglio partecipavano volentieri danzando fra loro e muovendosi insieme creando momenti di allegria e divertimento, le operatrici cercavano di coinvolgere anche le persone sedute e più assenti, tenendole per mano e facendole muovere con il ritmo della musica, facendole sentire con il tatto il ritmo della musica.

La bellezza del laboratorio di danza è stata quella che alla fine tutti hanno partecipato ed hanno reagito a quel momento anche con il ricordo di momenti passati della loro vita, hanno ritrovato delle emozioni assopite per la malattia, ma ancora lì in ognuno di loro. Proprio a questo scopo la scelta dei brani musicali era stata orientata verso musiche e canzoni popolari del passato appartenenti alla vita di tutti di noi. Ogni brano veniva spesso accompagnato anche dal canto rivelando come diventava semplice ricordare quelle parole, quei passi di danza. C’erano sorrisi, emergevano racconti, aneddoti di vita, risate e scherzi.

Nell’Alzheimer l’allenamento della memoria procedurale, ricordare come fare una certa cosa come ad esempio muovere dei passi di danza o semplicemente battere le mani seguendo il ritmo, è un aspetto molto importante di aiuto terapeutico per queste persone. Un altro aspetto è il recupero della memoria emotiva con la capacità di esprimere gioia, piacere, divertimento ma anche noia, tristezza, rabbia. Non si può poi dimenticare l’aspetto della socialità che i laboratori proposti hanno risvegliato in queste persone inibendo il loro senso abituale di isolamento e la loro tendenza all’apatia coinvolgendo anche le loro capacità motorie.

Le attività che l’Associazione Aidea Solidarietà tende a proporre nei laboratori dedicati all’Alzheimer, sono quelle che possono essere uno stimolo per far emergere tutte quelle capacità cognitive, motorie e sensoriali che le persone affette da demenza, almeno nella fase meno grave, hanno ancora presenti in loro e che quindi possono essere rianimate. Le cure farmacologiche sono sicuramente importanti ma non bastano, le persone con Alzheimer hanno anche bisogno di attività che diventano terapeutiche e quindi importanti, perchè è vero che di Alzheimer non si guarisce ma la qualità della vita di chi ne è colpito può decisamente migliorare.

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