VAMOS A LA PLAYA…

Le vacanze degli anni passati erano molto diverse da quelle attuali e, inoltre, erano dominio soltanto di una certa classe sociale perché non tutti potevano permetterselo. Fino agli anni ‘50 le vacanze erano un vero e proprio lusso, un qualcosa che si potevano permettere solo le famiglie benestanti. Infatti la parola “ vacanze “ oggi abitualmente usata per indicare un periodo di stacco assolutamente necessario e indispensabile dallo stress quotidiano, negli anni 50/60 presso il popolo veniva sostituita dalle parola “ ferie “, mentre presso il ceto medio/alto dalla parola “ villeggiatura “. Questo periodo iniziava con l’ultimo giorno lavorativo di luglio e si protraeva in agosto, mese di totale chiusura delle attività lavorative. Chi aveva un’auto partiva con tutta la famiglia, ma poiché le auto erano in maggioranza delle utilitarie erano stracariche e con un numero di occupanti superiore a quanto era permesso tanto che i bambini venivano fatti sedere sulle gambe degli adulti. I tetti delle auto erano caricati con ombrelloni e valigie, e il tutto veniva legato con delle corde per assicurarsi di non perdere il carico durante il viaggio. Nei mesi di luglio e agosto le autostrade, costruite da poco, erano intasate da una fila di Fiat 500, 600, 850, 1100, 127 e 128, Maggiolini e Prinz perché non c’era la partenza intelligente. In spiaggia si posizionavano ombrelloni, si stendevano asciugamani e si iniziava a fare amicizia con i vicini, mentre i bambini giocavano sulla sabbia, costruivano le piste per le biglie o per le palline di plastica e usavano le immancabili palette e secchiello per costruire dei castelli più o meno grandi insieme ai genitori o ad altri bambini. Se si restava in spiaggia tutto il giorno, molti italiani con la borsa/frigo si portavano il pranzo da casa fatto di frittata, cotoletta, parmigiana ed ogni altro ben di Dio. Sui litorali le donne sfoggiavano con disinvoltura il costume a due pezzi, il famoso bikini. Nel mare era tutto un susseguirsi di pattini, di canotti e di materassini gonfiabili mentre sul bagnasciuga i giochi preferiti erano i tamburelli, i racchettoni, il frisbee, il boomerang, gli aquiloni ma non mancavano le pistole ad acqua e i gavettoni. Con il sottofondo musicale delle canzoni di Edoardo Vianello proveniente dalle radioline a transistors e avvolti dall’odore inconfondibile del Coppertone e di altre creme solari.

Fu proprio in questo periodo che la riviera romagnola divenne il luogo di villeggiatura più apprezzato in cui tutti desideravano andare per divertirsi, ballare e conoscere nuove persone.

Gli anni 70 furono caratterizzati da una rapida ricostruzione e da un’enorme crescita del settore turistico. Rimini, Riccione, Cattolica, Cesenatico e Milano Marittima divennero tra le più importanti località turistiche d’Italia e d’Europa, meta di numerosi turisti stranieri.

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