Quando si parla di violenza di genere, l’immaginario collettivo tende a concentrarsi sulle donne più giovani, spesso tralasciando una fascia molto vulnerabile: le donne anziane. Questo fenomeno è alimentato da uno stereotipo duplice che vede le donne anziane come meno soggette a violenza e, allo stesso tempo, le relega a una condizione di marginalità sociale, all’interno di un contesto che privilegia la giovinezza e l’aspetto fisico.
Questo pregiudizio porta a una sottostima della violenza subita dalle donne anziane, nonostante le statistiche indichino una realtà ben diversa. Le donne anziane possono essere vittime di abusi fisici, psicologici, finanziari e sessuali, perpetrati spesso da persone di cui si fidano maggiormente, come familiari o caregiver. La violenza contro questa fascia di popolazione può includere non solo il maltrattamento fisico, ma anche forme di abuso economico o la negligenza, con le vittime che spesso dipendono dai loro aggressori per assistenza quotidiana.
Il silenzio attorno alla violenza sulle donne anziane
Uno dei fattori che contribuiscono alla mancata denuncia della violenza subita dalle donne anziane è la loro condizione di isolamento sociale. Molte donne anziane vivono da sole o sono costrette a dipendere economicamente e fisicamente dai loro familiari o da altre figure di supporto. Questo contesto le rende particolarmente vulnerabili alla violenza domestica, che spesso passa inosservata o viene giustificata come “cura inappropriata” o “errore” nei casi di abuso da parte di badanti o personale di strutture assistenziali.
Oltre all’isolamento, la violenza di genere contro le donne anziane è meno visibile anche a causa della mancanza di consapevolezza sociale sul problema. Le campagne contro la violenza di genere tendono a concentrarsi su donne più giovani, invisibilizzando le esperienze delle anziane. Questa invisibilità contribuisce a perpetuare l’idea che le donne anziane siano meno soggette ad abusi, rafforzando lo stereotipo secondo cui la violenza di genere è un fenomeno che riguarda solo certe fasce di età.
Le donne affette da demenza: una doppia vulnerabilità
Particolarmente drammatica è la situazione delle donne anziane affette da demenza, che subiscono un rischio ancora maggiore di violenza. Le donne, più degli uomini, sono colpite da demenza e rappresentano la maggioranza dei residenti nelle case di riposo. Questo le espone a diverse forme di abuso, sia all’interno delle famiglie che in strutture assistenziali.
Uno studio condotto in Norvegia ha evidenziato come le persone con demenza siano maggiormente soggette a violenza fisica e psicologica da parte dei caregiver familiari. Questo fenomeno è spesso legato all’impotenza e allo stress vissuto dai familiari che si trovano a gestire situazioni complesse senza il supporto adeguato. Le donne affette da demenza non sono in grado di difendersi o di denunciare gli abusi, lasciandole in una posizione di estrema vulnerabilità
.
Nelle case di riposo, gli abusi contro le donne con demenza possono assumere diverse forme, tra cui l’uso eccessivo di farmaci sedativi per gestire comportamenti difficili. Questo tipo di violenza, conosciuta come abuso farmacologico, è stato segnalato in diversi studi come una pratica comune nelle strutture con risorse limitate e personale non adeguatamente formato
. Le donne con demenza sono anche vittime di maltrattamenti fisici e psicologici da parte del personale, che spesso non riesce a gestire lo stress lavorativo e la mancanza di supporto adeguato.
Questo tipo di violenza, purtroppo, rimane spesso nascosto e raramente denunciato, in parte a causa della mancanza di consapevolezza e di formazione specifica da parte degli operatori sanitari e sociali. Le donne con demenza sono anche più esposte alla negligenza, un’altra forma di abuso, in cui vengono ignorate o trascurate nei loro bisogni fondamentali.
Prevenzione e consapevolezza: una sfida aperta
La prevenzione della violenza contro le donne anziane richiede un approccio multidimensionale che includa non solo misure di protezione, ma anche un cambiamento culturale riguardo la percezione degli anziani nella nostra società. Le strutture assistenziali e i caregiver devono ricevere una formazione adeguata per riconoscere i segni di abuso e per gestire la cura degli anziani in modo sicuro e rispettoso.
Allo stesso modo, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sui diritti delle donne anziane e sul loro rischio di subire abusi. Solo attraverso una maggiore visibilità e un’azione collettiva sarà possibile combattere gli stereotipi di genere legati all’età e garantire che le donne anziane possano vivere gli ultimi anni della loro vita libere dalla violenza e dalla paura.
Dott.ssa Annapaola Prestia, psicologa, fondatrice e CEO di S.O.F.I.A. – Sostenere Ogni Famiglia in Autonomia