Mušič è nato in una famiglia di lingua slovena in un villaggio vicino a Gorizia nel 1909 e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Zagabria nel 1934. Mušič cominciò la sua carriera dipingendo i paesaggi dalmati di Curzola e poi trascorse un periodo a Madrid e infine visse tra Gorizia, Trieste e Venezia dove sposò Ida Barbarigo Cadorin che considererà per tutta la vita la sua unica musa ispiratrice. Nel 1944 fu arrestato dalla Gestapo con l’accusa di collaborazione con gruppi antinazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove riuscì a ritrarre con scarni tratti a penna l’orrore della vita del campo.
Dopo la sua liberazione Mušič fece ritorno a Gorizia, poi a Pinguente in Istria e infine a Venezia , dove potè riconoscere le sue origini culturali e civili. L’evoluzione del linguaggio creativo dell’artista fu segnato da cicli in cui coabitano, in perfetto equilibrio, paesaggi carsici, cavallini, le tragiche esperienze della prigionia e la solarità della laguna veneziana. Da ultimo nella sua struttura pittorica inserì anche il Suo Essere, trasfigurato in splendidi autoritratti.
La produzione di Zoran Mušič si trova in numerosissime esposizioni internazionali e le sue opere sono conservate nei più importanti musei del mondo. E’ morto nel 2005.